Wall Street continua a muoversi in forte ribasso e il titolo Facebook continua a scendere -2,82% 155,29.
Questo è un livello pericoloso per il breve termine e se rotto al ribasso, potrebbe portare a ulteriori forti ribassi.
Come evidenzia il seguente grafico, il titolo Facebook, che fa parte del’indice Nasdaq, da quando è stato quotato ha più o meno seguito lo stesso trend, dimostrando un certo grado di correlazione.
In rosso il titolo, in verde e rosso l’indice Nasdaq.
Si potrebbe quindi pensare che ogni ribasso sia occasione d’acquisto, perché tanto poi si risale sempre.
Ma è proprio sempre necessariamente così?
Anche gli ultimi ribassi sono da acquistare, in ottica di medio/lungo?
A volte, nonostante uno storico pluriennale, è opportuno allargare lo sguardo, considerando un più ampio lasso di tempo, cosa che possiamo certamente fare con il Nasdaq.
L’indice Nasdaq ha infatti una storia decisamente più lunga di Facebook, ed allora andiamo a vedere cosa è successo in occasione di altri cicli.
Il grafico qui sotto evidenzia alcuni cicli pluriennali, statisticamente ripetitivi, sul Nasdaq.
Quale scenario ci attende?
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Notiamo appunto che su un periodo pluriennale l’indice segue prima un movimento rialzista, che poi inverte al ribasso e prosegue al ribasso per anni, sino a trovare un minimo da cui riparte un nuovo ciclo.
A questo punto in base ad alcune tecniche, cerchiamo di definire dove ciclicamente si trovino Nasdaq ed il titolo Facebook ora.
Otteniamo il seguente grafico: è quindi possibile che siamo all’apice della fase rialzista di lungo, cui potrebbe seguire un movimento ribassista sino al 2019/2020, il che, del resto, confermerebbe i precedenti cicli osservati sul Nasdaq.
A questo punto il titolo si trova ad un bivio fondamentale.
Come evidenzia il prossimo grafico, i prezzi sono giunti su un supporto dinamico di lungo, quindi o regge il supporto e i prezzi risalgono, o se vanno sotto il supporto, e questo rappresenterebbe un segnale di inversione di lungo termine al ribasso.
Occorre però considerare che già un significativo segnale è offerto dalla tecnica PLT.
Per la prima volta nella sua storia il titolo è andato sotto il livello 1 del metodo.
Una successiva chiusura mensile sotto la linea di supporto rappresenterebbe al tempo stesso anche una violazione del livello 2 di PLT, come calcolabile in base alle regole del metodo, segnale che confermerebbe un’inversione ribassista di lungo, e la fase discendente del ciclo pluriennale, correlata all’indice Nasdaq.
Riassumendo: solo in caso di ripresa dei corsi in chiusura del prossimo mese sopra 186,10, livello di massimo della barra mensile in corso, avremmo un segnale di ripresa del trend rialzista.
Invece sotto la linea di supporto dinamico, in caso di chiusura mensile inferiore, avremmo conferma di inizio di un trend ribassista di lungo.
Il titolo è comunque esposto a seri rischi di sorprese, per fattori legati ad inchieste amministrative e legali di varia natura, come quelle relative a presunta violazione di regole sulla privacy.
Tali elementi potrebbero avere ulteriori ripercussioni negative, nel caso di allargamento delle inchieste in corso, in particolare sui dati di bilancio e sull’immagine societaria complessiva.