Esaminiamo lo scenario di lungo termine del Dax che, personalmente, considero l’indice più importante a livello europeo, anche perché esprime l’economia sinora considerata vero motore di tutto il continente.
Utilizzo diverse tecniche, da PLT all’analisi fondamentale, ai cicli di borsa, ad alcuni indicatori algoritmici.
Ma cominciamo ad inquadrare l’indice in ottica di analisi fondamentale.
Considerando il rendimento del bund decennale, il p/e di equlibrio si attesta attorno a 17,4, livello corrispondente alle attuali quotazioni.
Tuttavia va ricordato che in un eventuale mercato orso, le quotazioni possono raggiungere un bottom finale anche attorno ad un meno 30/40 per cento, rispetto al fair value.
Ma come è messa la situazione in termini di setup?
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Dopo aver raggiunto alcuni setup di tempo e prezzo di continuazione, ed ovviamente averli superati al rialzo, essendo conformi al trend dominante, le quotazioni hanno quindi raggiunto ulteriori livelli di tempo e prezzo, corrispondenti ai massimi di gennaio, sui quali convergevano le proiezioni di ben tre diversi pattern di medio e lungo termine di Magic box.
Anche alcune indicazioni desunte da tecniche trigonometriche e da metodi di Gann spazio temporali confermavano tali proiezioni.
A livello algoritmico, inoltre, un indicatore che si è rivelato particolarmente efficace nell’individuazione di massimi di lungo termine è il momentum a 12 mesi che, raggiunto un determinato livello, indica statisticamente raggiungimento del top.
Così è stato anche questa volta, e dopo aver formato un doppio massimo, l’indicatore ha conosciuto una significativa discesa, che potrebbe, graficamente, anticipare la violazione di successivi rilevanti livelli di supporto da parte dell’indice.
E’ peraltro interessante notare come il massimo si sia formato anche in corrispondenza con un potenziale top segnalato da top or bottom, unitamente ad indicazioni algoritmiche di potenziale inversione ribassista anche da parte di altri indicatori, come trend prediction ed Alfa Omega.
Il primo su time frame mensile, dopo aver segnalato una significativa divergenza in corrispondenza della linea di ipercomprato, ha espresso un trend chiaramente ribassista, mentre il secondo è passato a short su daily e weekly ed ha ridotto la posizione long sul mensile.
Da parte loro i corsi non si sono fatti attendere, ed hanno rotto supporti di un certo rilievo, come il minimo della barra mensile di gennaio ed anche il livello indicato da PLT.
Sotto questo profilo, intendo aprire una considerazione sul concetto di conferma di un setup.
Possiamo a tal fine usare almeno due distinte tecniche.
Attendere una conferma in chiusura dello stesso time frame, oppure anticipare il segnale scendendo su un time frame inferiore.
Cosa intendo dire?
Consideriamo ad esempio il time frame mensile.
O attendo la rottura del minimo della precedente barra in chiusura mensile, oppure posso considerare una violazione sul time frame settimanale, appunto il time frame immediatamente inferiore.
Ogni scelta ha i suoi pro ed i suoi contro.
Attendere la chiusura sul medesimo time frame potrebbe essere un segnale meno soggetto al cosiddetto rumore.
D’altra parte, soprattutto in caso di repentine inversioni, quando il prezzo corre non poco, scegliere la chiusura settimanale invece di quella mensile, potrebbe rappresentare un segnale decisamente meno tardivo.
Comunque occorre segnalare che al momento il livello di PLT è stato ceduto e solo sopra 12810 sarebbe negato il segnale ribassista.
Volendo, possiamo attendere un segnale di conferma in chiusura di marzo, di chiusura di tutte le posizioni long di lungo termine
Seguirebbe l’individuazione di un successivo livello di supporto, per aprire posizioni short.
Ma come è messo l’indice dal punto di vista ciclico?
Il massimo è stato raggiunto, come da attese, nel terzo sottociclo del ciclo di lungo termine, e ad aprile si entra nel quarto, che dovrebbe rappresentare la fase maggiormente discendente, per arrivare a formare un bottom attorno ad ottobre 2019.
Conferme in tal senso provengono da Magic box weekly, che indicano un primo target a 11883.
Il cedimento di tale livello spingerebbe l’indice verso ulteriori affondi, prima verso 11450 ed 11040, quindi verso area 10000.
Tuttavia non si esclude un affondo di medio/lungo almeno sino in area 8574, che peraltro rappresenterebbe circa un meno 30 per cento rispetto alle quotazioni attuali, quindi in linea con un target di analisi fondamentale (appunto un meno 30 per cento rispetto al fair value).
Tale obiettivo è appunto previsto in relazione ad alcuni setup temporali, di cui uno per/entro settembre/ottobre 2019, in linea con l’analisi ciclica.
A parte il fondamentale livello di attuale resistenza di PLT, in area 12810, primi segnali di ripresa interverrebbero invece sopra livelli di resistenza dinamica di Magic box, a partire, questa settimana, da 12708 sino a 13000 (secondo livello).
Al momento le quotazioni paiono aver, sul daily, seguito una dinamica meramente correttiva, nelle ultime sedute, senza neppure riuscire a formare una chiusura rialzista.
Lecito quindi attendersi ulteriori affondi.
In caso di prosecuzione del ribasso, anche le proiezioni temporali di Top or bottom convergono nel candidare i mesi di settembre/ottobre 2019 quale probabile finestra temporale di formazione di un bottom di lungo termine, proiezione quindi convergente con magic box e cicli di borsa.
Come al solito si procederà per step e queste previsioni dovranno essere confermate dal trend(n.d.r.)