Qualcosa è cambiato sui mercati americani? Intervista a Gian Piero Turletti

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E’ cambiato qualcosa sui mercati internazionali, ed in particolare sullo S & P 500?

Da un punto di vista di analisi fondamentale, da tempo, in base a vari parametri, la situazione era particolarmente tesa, in particolare sugli indici USA.

Nel senso di una sopravalutazione rispetto al fair value.

In queste situazioni, o i dati di bilancio corrono al rialzo, per far scendere i livelli di sopravalutazione, oppure si rischia la formazione di bolle speculative, pronte a scoppiare.

Per fare un esempio, ipotizziamo che le condizioni economiche esprimano un fair value di equilibrio pari ad un p/e di 10, e che invece il p/e sia 15, una sopravalutazione del 50 per cento

O gli utili si incrementano del 50 per cento, riconducendo il p/e a 10, oppure scenderanno le quotazioni.

Ora occorre sottolineare che i mercati azionari statunitensi hanno espresso un trend rialzista particolarmente sostenuto, facendo sopratutto leva su moderazione sui tassi e crescita dell’economia.

Inoltre diversi algoritmi predittori di eventuali crisi economiche, messi in campo da diversi enti, pubblici e privati, e basati a loro volta su medie ponderate di diversi elementi, non indicavano come probabile un rallentamento o una flessione del GDP, il pil denominato con sigla anglosassone.

Cos’è invece successo?

I mercati obbligazionari hanno smentito la proiezione di tassi ancora stabili o al ribasso, ed anzi, hanno fatto superare al rialzo determinate soglie di tassi di interesse, oltre livelli considerati non più compatibili con un trend ancora ribassista dei medesimi.

Inoltre, come anticipato invece dalla curva dei rendimenti, il pil statunitense si è mostrato in rallentamento, elemento appunto non previsto dagli indicatori basati su medie mobili ponderate.

Ma come comportarsi in occasione di setup, come quelli previsti da metodi tradizionali o da lei ideati, come magic box, evolventi sinusoidali, coefficienti trigonometrici, o altri ancora?

Un setup non è giocoforza sinonimo di inversione.

Tuttavia avevo evidenziato, in precedenti interventi, che quello attuale era più rilevante degli altri, un setup diciamo primario.

I setup possono comunque essere di inversione o di continuazione.

In quelli di continuazione vengono rotti i massimi/minimi dei precedenti time frames, nella direzione del trend principale, invece in quelli di inversione non continua la progressione precedente, e dopo aver raggiunto comunque, solitamente, un target in tempo e prezzo, i prezzi invertono, andando a rompere punti considerati di probabile inversione del trend.

Considerando ad esempio lo S & P 500, notiamo che le quotazioni hanno raggiunto in prezzo e tempo livelli proiettati da diverse tecniche, come lei ha ricordato, ma poi, invece di superare, come nei precedenti setup, tali livelli, che fungevano da resistenza, le quotazioni hanno virato verso il basso.

Al momento i corsi si trovano al di sopra di una importante serie di supporti statici di magic box, che vanno da 2757 a 2688 su barre mensili, in ottica di medio/lungo.

Se desideriamo, però, capire se sia più probabile una continuazione del ribasso o una ripresa, abbiamo alcuni indizi e proiezioni che, al momento, propendono per la prima ipotesi.

Una conferma la potremo avere in chiusura di febbraio o di marzo, ma al momento dobbiamo rimarcare come l’attuale barra mensile abbia già rotto al ribasso un particolare livello di prezzo, denominato leva di Archimede, relativa al mese di gennaio ed al momento anche al mese di febbraio.

Inoltre è possibile una proiezione, su time frame daily, in base alla tecnica magic box che, salvo riprese confermate sopra determinati livelli di resistenza, al momento un po’ lontani (oggi primo livello di resistenza a 2837 sullo S & P 500), indica un primo target in area 2662, con una serie di setup temporali compresi nel periodo tra fine febbraio e fine marzo.

Tale livello è inferiore anche al minimo del mese di Gennaio.

In caso di cedimento di tali livelli, quale potrebbe essere un primario supporto di lungo per evitare l’inversione al ribasso del trend?

Ben prima che intervengano certi segnali desunti dall’analisi tecnica tradizionale, un supporto di lungo termine, che non deve essere ceduto in chiusura di marzo, è 2520, in base al metodo PLT.

In tal caso scatterebbe un alert di possibile inversione del trend primario, ed il metodo indicherebbe un livello filtro, sotto il quale il trend si considererebbe poi invertito.

Infine, un’ultima domanda sugli scenari geopolitici: in qualche misura, sui mercati può influire anche la nuova strategia nucleare americana?

Certamente, ma non si tratta in realtà di una nuova strategia militare, ma di richiamare principi ed opzioni già operative da tempo.

In pratica, si è evidenziata l’esistenza di ordigni non strategici, di tipo tattico, dalla potenza limitata.

Ma questi già erano disponibili sin dalla guerra fredda, potendo essere lanciati anche tramite mezzi di artiglieria convenzionale.

In tal senso, si è elaborata anche la bomba al neutrone, che provoca limitati danni alle strutture, ma a seguito del suo potenziale radioattivo, può fermare anche colonne corazzate.

La novità è stata semmai quella di ribadire la possibilità di utilizzo di tali mezzi che, evitando l’impatto degli armamenti strategici, sottrae tale opzione alla strategia del terrore, basata sul tradizionale concetto di ritorsione atomica massiccia.

E’ quindi evidente che i mercati sono stati messi in allarme anche da tale fattore, in quanto il richiamo a tale strategia, significa che probabilmente l’intelligence statunitense pensa a probabili focolai bellici, ancora non evidenti per i media, e ben più probabili di una guerra atomica su vasta scala.

E, soprattutto, situazioni abbastanza devastanti dal punto di vista degli equilibri internazionali, se gli USA pensano di dover ricorrere ad armamenti atomici, sia pur di tipo tattico. Il riferimento non è tanto alla Corea del Nord, situazione che ipotizza un primo attacco atomico da parte della medesima, cui ovviamente si reagirebbe, probabilmente, non solo con armi tattiche. E’ quindi per molti evidente la probabilità di un’area di possibili ulteriori tensioni, non meglio identificabile allo stato attuale, ma che pesa tra le incognite internazionali.

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Cosa pensa chi ha acquistato gli Ebooks di Turletti?

Secondo me con i metodi di Gian Piero Turletti si può avere sia una visione anticipata di quello che poi capiterà sui mercati, sia segnali trend following, di conferma, desunti dai metodi stessi.
Cimatti Mario Marco