Prima di addentrarci in analisi di lungo termine del cross euro dollaro, constatiamo che i corsi hanno formato un bottom proprio in corrispondenza della data, da noi indicata in precedenti analisi, del 12 dicembre.
Per quanto concerne il lungo termine, diverse metodologie di analisi confermano un trend di lungo termine dell’euro sul dollaro, nel quale il 2018 sarà solo la fase iniziale.
Vediamo perché, partendo dall’analisi fondamentale.
Uno degli aspetti principali nell’analisi fondamentale di un cross valutario, è il confronto tra le economie dei relativi paesi, ad esempio come interpretata dalla curva dei rendimenti dei titoli di stato.
Dal momento che l’eurozona si compone di una pluralità di diverse economie, solitamente il confronto si fa tra USA e Germania, considerato paese simbolo dell’eurozona e principale motore economico europeo.
E’ quindi utile confrontare gli spread tra le scadenze a 2/10 anni ed a 5/30 anni dei due diversi paesi, per notare il divario previsto in termini di forza economica.
Vince il confronto la Germania.
Mentre gli USA sono caratterizzati da uno spread sulla scadenze tra 2 e 10 anni dello 0,348, la Germania ha un valore di oltre l’1%, praticamente il triplo.
Anche sullo spread 5/30 anni si riconferma la vittoria tedesca, con uno 0,81 rispetto al più contenuto 0,53 statunitense.
Possiamo quindi dire che, anche se la stessa curva tedesca proietta un rallentamento della crescita, comunque i suoi tassi di espansione sono previsti maggiori di quelli statunitensi e, rapresentando la Germania il motore economico per eccellenza dell’eurozona, tale fattore depone a favore dell’euro.
Le diverse analisi, di tipo trend following e proiettivo, che possiamo formulare, sotto il profilo tecnico,confermano tale scenario.
Intanto, richiamo una particolarità statistica.
I rialzi di lungo termine del dollaro sull’euro si sono formati, a partire dal loro bottom, in occasione della vittoria di un presidente americano democratico.
Viceversa, i bottom dell’euro contro dollaro si sono trovati in corrispondenza dell’elezione di un presidente repubblicano.
Analisi grafica.
Il bottom di fine 2016 si configura come un punto di svolta di lungo termine, formatosi lungo la trend line già congiungente i minimi dell’85 e del 2000.
PLT: questa tecnica, elaborata appositamente per il lungo termine, ha dato segnale di potenziale alert rialzista di lungo a giugno e conferma di intervenuta inversione rialzista di lungo a luglio.
Per il primo trimestre 2018 è necessario che i corsi non chiudano, a marzo, sotto 1,1554, ma questo sarebbe comunque solo un segnale di alert, che dovrebbe essere confermato, per convalidare ipotesi nuovamente ribassiste di lungo, solo in caso di successiva chiusura mensile sotto un valore, che il metodo elaborerà nel caso sia intervenuto cedimento sotto 1,1554.
Magic box: il mese di luglio 2017 è stato rilevante anche per Magic box settato su time frame mensile, che ha confermato un pattern rialzista sviluppatosi tra 2015 e 2017.
Tale pattern trova, questo mese, un fondamentale supporto prima in area 1,165, ma il rialzo di lungo sarebbe compatibile anche sino ai supporti dinamici, questo mese in area 1,087 e 1,046.
I target di medio/lungo proiettati: primo target in area 1,312 con primo setup entro gennaio 2019, successivo target in area 1,368 con primo setup entro luglio 2018, in caso di accelerazione.
Interessante notare come i principali setup temporali proiettati da magic box, su time frame mensile, vengano confermati anche da altre tecniche, come il quadrato di minimo di Gann e le evolventi sinusoidali.
In tal senso, oltre i già citati setup, possiamo richiamare anche quello di maggio 2019.
Ma quale potrebbe essere il trend finale del rialzo e su quale setup temporale?
Dal punto di vista ciclico, è interessante osservare una sostanziale regolarità nella reiterazione di modelli ciclici di lungo termine, da parte dell’euro dollaro, che solitamente forma il proprio top di lungo all’incirca a metà dei ciclo, prima di cominciare la propria fase discendente.
Considerando tali elementi, possiamo proiettare un ciclo che dovrebbe formare il proprio massimo attorno a settembre 2024, per poi scendere sino a riformare un bottom di lungo nel 2032.
Guarda caso, settembre 2024 costituisce anche un setup di lungo di magic box, in relazione ad un target price finale dell’intero trend rialzista, che potrebbe avere, come massima estensione, 1,718.
Ma in questo scenario di lungo termine, esistono comunque alcune incognite da non sottovalutare.
Abbiamo parlato prima della Germania.
Ebbene, proprio la Germania pare avere un quadro politico incerto.
Non è scontato che la Merkel riesca a formare un esecutivo, e forse si andrà a nuove elezioni.
Anche l’Italia presenta un quadro incerto, proprio a partire dal possibile esito delle prossime politiche.
Di qui ai prossimi anni, potrebbero quindi emergere forse centrifughe anti euro, tali da destabilizzare, potenzialmente, le fondamenta dell’eurozona.
Pur con tali incognite, l’attuale quadro tecnico e fondamentale, come sopra descritto, depone a favore di un trend di lungo rialzista dell’euro dollaro.
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Cimatti Mario Marco