Solitamente la maggior parte delle analisi riguarda i principali indici e le principali economie internazionali: Usa, Germania, Italia, Gran Bretagna e pochi altri.
Ma talora esistono opportunità sia al ribasso, che al rialzo, anche di lungo termine, fuori da questa specifica area.
E, come dicevo in altri articoli, non è necessario avere una specifica e dettagliata informazione.
E’ sufficiente analizzare la situazione economica, con un indicatore sintetico, come la curva dei tassi, e l’indice azionario, con alcune tecniche innovative, come magic box, PLT, ed evolventi sinusoidali.
Oggi ci occupiamo dell’Europa del Nord, area interessante sotto molteplici aspetti, e approfondiamo le prospettive economiche della Norvegia, come proiettate dalla curva dei tassi, e dell’indice azionario Ose benchmark.
Va premesso il fondamentale rilievo strategico di tutta l’Europa del Nord, comprensiva di Norvegia, Svezia e Finlandia, per il ruolo di contenitore dell’espansionismo sovietico, durante la seconda guerra mondiale, ruolo che permane rispetto alla Russia attuale.
Anche se solo la Norvegia fa parte della Nato, ma con Svezia e soprattutto Finlandia ora intenzionate a decidere se farne parte o meno.
Soprattutto in Finlandia, confinante con la Russia, questo è divenuto un tema fondamentale della campagna elettorale in vista delle prossime elezioni, a fronte di un rinnovato timore proprio sul fronte russo.
Ma torniamo alla Norvegia.
E proprio l’economia norvegese è proiettata in grave difficolgà nel medio termine, dalla curva dei rendimenti, impostata negativamente sulle scadenze da 2 mesi sino ad un anno.
In molti casi questa indicazione anticipa sia un ciclo economiconegativo, sia un ribasso di medio/lungo di borsa.
Uno dei principali indici di riferimento della borsa norvegese, l’Ose benchmark, ha infatti formato un massimo a novembre, peraltro in corrispondenza del fair value calcolato con il modello Fed modificato con un premio per il maggior rischio azionario, di 806,57, a fronte di un massimo a 810,55, guarda caso.
Sotto il profilo dell’analisi tecnica non convenzionale, sia modelli rettiformi che curvi formi, avevano elaborato un massimo in corrispondenza di tale livello e sul setup temporale di novembre.
In particolare il target di 810 veniva proiettato, da magic box su time frame mensile, sin dal dicembre 2012, e previsto entro ottobre 2017.
Con un solo mese di ritardo il target è stato centrato.
Il metodo delle evolventi sinusoidali, che come test ha colto tutti i punti di svolta di medio termine nel periodo giugno 2007- novembre 2017, proietta rilevanti setup temporali a luglio/agosto 2018, e poi a settembre 2019, per continuare sino al 2023, dove si prevede un altro rilevante setup temporale, dove potrebbe peraltro chiudersi un ciclo di lungo termine.
Le indicazioni per l’inizio di un trend di lungo al ribasso sono quindi presenti sull’indice norvegese.
La conferma definitiva interverrebbe, secondo il metodo PLT, sotto area 696,22, come primo alert di inversione, sotto il quale il metodo indicherebbe poi un ulteriore livello, per la conferma definitiva.
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Cimatti Mario Marco