Economia e mercati internazionali: situazione a rischio?

ProiezionidiBorsa

Sono molteplici i rischi cui sta andando incontro la situazione economica dei principali paesi occidentali, unitamente a rilevanti rischi intrinseci collegati alla situazione dei principali mercati azionari.

Questi, a loro volta, s’intrecciano con alcune situazioni particolari, rilevanti sotto il profilo geoeconomico e geopolitico.

Ma procediamo con ordine, cominciando da precise situazioni di singoli paesi, prima di procedere ad un’analisi di alcuni indicatori economici, tra cui curva dei rendimenti, ciclo finanziario, prospettive legate ai fondamentali.

Italia: è di questo periodo l’ennesima strigliata da parte europea ai nostri conti pubblici. La situazione, come calcolato con apposito algoritmo relativo al parametro della default probabilty cumulata su diverse scadenze, al momento non pare confermare i rimproveri ricevuti, ma certo il nostro paese dovrà continuare sulla via delle riforme intraprese, se non intende arrendersi a metà del guado.

Altra particolare fonte di preoccupazione riguarda la situazione politica, che proietta, al momento, il movimento 5 stelle come primo partito.

Una situazione che potrebbe determinare una sostanziale fase di empasse politica e di instabilità post elettorale, e come noto né agli investitori, né ai mercati piace l’incertezza, anzi, è la situazione che maggiormente preoccupa gli uni e gli altri.

Ma, come si sarebbe detto una volta, se Atene piange, Sparta non ride.

Anche la Germania ha i suoi guai politici, a quanto pare non indifferenti.

La situazione di stallo politico, determinato dal risultato elettorale che ha premiato movimenti antisistema ed antieuropei, è stata evidenziata da una netta conflittualità di posizioni tra i possibili partiti candidati a cercare di formare un esecutivo.

In particolare si sono dimostrate antitetiche le posizioni di liberali e verdi, con un primo tentativo fallito, da parte della Merkel.

Non è quindi escluso, nonostante le dichiarazioni ufficiali, un ricorso alle urne, ulteriore situazione d’incertezza che, per l’ennesima volta, certo non favorisce né i mercati, né l’economia.

Ma al di là dell’Atlantico, la situazione è forse più rosea?

Solo apparentemente, perché la politica, in particolare quella economica,  quanto a realizzazioni almeno sinora non pare aver soddisfatto quanto promesso dall’amministrazione Trump.

Segno, secondo critici anche repubblicani, che il disegno politico del neo presidente si sta scontrando con la realtà.

Peraltro in una situazione, in cui i mercati azionari statunitensi paiono aver creduto più alle promesse, che alle analisi economiche.

Ma non è certo riconducibile solo a situazioni geoeconomiche o geopolitiche contingenti la situazione di rischio, che stanno attraversando i principali mercati azionari occidentali.

Proprio in questi giorni ho già pubblicato alcune analisi di vari indici, evidenziando situazione macroeconomica alla luce della curva dei tassi, situazione ciclica, analisi fondamentale, e situazione tecnica di lungo termine.

Tutto sempre sui mercati può accadere, ma diverse nubi si stanno addensando su un orizzonte, che da roseo pare assumere connotati sempre più plumbei, come un cielo prima di un temporale.

La curva dei rendimenti: intanto occorre osservare che le curve dei rendimenti delle principali economie occidentali stanno dimostrando la proiezione, effettuata proprio dai mercati finanziari, di economie che stanno perdendo colpi.

E, trattandosi dei principali motori economici occidentali, questo deve destare particolare preoccupazione.

La curva statunitense: sta fornendo segnali di inversione del ciclo economico, da non sottovalutare, anche perché provengono dai mercati, quelli che sinora hanno sostenuto il rialzo delle borse.

A partire dalla scadenza settennale, la curva attuale è passata sotto quella di un mese fa, e a partire dalla scadenza decennale anche sotto quella di un anno fa.

Peraltro lo spread tra le scadenze a 5 e 30 anni è passato da 1,169 di un anno fa all’attuale modesto 0,72, ad ulteriore dimostrazione di una fase economica prevista in contrazione.

Anche la curva canadese, l’altra importante economia dell’area nordamericana, non riesce a fare da contraltare alla situazione statunitense.

La curva dei rendimenti canadese esprime uno spread tra 5 e 30 anni in contrazione da 1,14 di un anno fa all’attuale 0,6, quasi dimezzato.

Curva peraltro ormai piatta sulla parte a lungo termine, ed inferiore a quella di un mese fa.

Su questo fronte dell’Atlantico anche il motore economico per eccellenza, quello tedesco, sembra perdere colpi.

Piatta la curva dei rendimenti sino alla scadenza triennale.

Curva attuale inferiore a quella di un mese fa e spread tra scadenza a 5 e 30 anni sugli stessi livelli di un anno fa.

Ma, come dicevo, non sono solo i segnali provenienti da indicatori economici a poter pesantemente impattare sulla situazione degli indici.

Dal punto di vista fondamentale, in base al modello Fed, modificato con l’aggiunta di un premio per il maggior rischio azionario, risulta evidente una generale situazione di sopravalutazione dei listini.

Anche la situazione ciclica non depone a favore dei mercati.

Nel precedente ciclo di lungo termine pluriennale i principali mercati azionari sono stati caratterizzati da quella che, in gergo, si chiama anomalia rialzista da quarto ciclo rialzista.

Tale circostanza ha comportato una situazione di riposizionamento ciclico, con conseguente troncatura del ciclo precedente, da cui deriva l’attuale situazione ciclica, che li posiziona nel terzo sottociclo, fase da cui i mercati dovrebbero uscire con un ribasso, anche sino al 2020, prima di trovare un potenziale bottom di lungo termine.

Su tale previsione di Top potenziale di lungo convergono anche diverse tecniche, da Magic box, a proiezioni effettuate con molteplici tecniche di Gann, anche nelle versioni da me personalmente “rivisitate”, basate su diversi concetti, tra cui cicli basati su quadrati naturali, di range, del minimo e del massimo, nonché proiezioni effettuale con la tecnica degli angoli zero.

Senza peraltro dimenticare altre proiezioni del ciclo economico, come quello degli 8,6 anni e sue suddivisioni di 2,15 anni, di Armstrong.

Ma la situazione tecnica conferma?

Da questo punto di vista possiamo dire che la situazione è variegata.

Alcuni mercati hanno già convalidato la proiezione ribassista, quanto meno con la rottura del minimo della precedente barra mensile, come l’Eurostoxx.

Ancora non si è rotto sui principali mercati un particolare livello supportivo, come delineato dalla tecnica di lungo termine PLT, ma occorre richiamare che al momento occorre far riferimento alla chiusura di Dicembre, per chi vuol applicare tale tecnica.

Riassumendo, possiamo parlare di una situazione in cui le ombre sembrano diradare la luce rimasta e per questo motivo bisogna prestare attenzione a non commettere degli errori nelle scelte dei propri investimenti.

Da qui alla fine dell’anno vedremo cosa prevarrà.

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Cimatti Mario Marco