LONDRA (Reuters) – In linea alle attese di mercato e analisti, Banca d’Inghilterra ha varato un rialzo di un quarto di punto sui tassi di riferimento, portandoli a 0,50%. Si tratta della prima mossa restrittiva sul costo del denaro da oltre dieci anni a questa parte.
La votazione — si legge nel comunicato che accompagna la decisione di politica monetaria — è avvenuta con sette favorevoli e due voti contrari, quello dei vice governatori Jon Cunliffe e Dave Ramsden. Favorevole invece il governatore Mark Carney.
L’istituto centrale britannico ritiene che entro i prossimi tre anni, orizzonte delle previsioni aggiornate oggi, nuovi eventuali rialzi dei tassi avverranno “in maniera graduale”.
Per Banca d’Inghilterra le prospettive sull’economia restano “sostanzialmente simili” a quelle tracciate nel rapporto trimestrale di agosto.
Le aspettative in termini di inflazione sono quelle si un avvicinamento all’obiettivo di 2% nell’arco dei tre anni dello scenario previsivo.
Se la borsa londinese reagisce positivamente all’assicurazione che le prossime strette sui tassi avverranno in maniera graduale, viceversa la sterlina accusa il peggior deprezzamento contro euro degli ultimi tre mesi e mezzo sempre in risposta alle aspettative di politica monetaria. Arretra di oltre 1% anche il cambio della valuta britannica nei confronti del dollaro.
La stretta da 25 centesimi era ampiamente scontata, per quanto la maggioranza degli analisti la considerassero inopportuna.
Pubblicato la settimana scorsa, l’ultimo sondaggio Reuters dava il rialzo all’unanimità ma indicava che trentaquattro su 8 degli economisti interpellati non giudicavano questo il momento adatto per intervenire sui tassi.
Sempre secondo gli esperti, sarebbe aumentato da 25% di settembre al 30% il rischio della cosiddetta ‘disordely Brexit’, ovvero della finalizzazione dei colloqui per il divorzio tra Londra e Unione europea — che avverrà nel maggio del 2019 — senza un accordo commerciale preliminare.
L’ultimo intrevento sui tassi — un taglio — è sttao varato nell’agosto del 2016, poco dopo l’esito del tutto inatteso del referendum sull’uscita dalla Ue.
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Reuters