Fonte TGCOM
Vivendi controlla di fatto Telecom Italia secondo la Consob, che definisce così la partecipazione dei francesi nella società tlc italiana “ai sensi dell’art. 2359 del codice civile e dell’art. 93 del Testo unico della finanza, oltre che della disciplina in materia di operazioni con parti correlate”. E’ la conclusione dell’autorità di controllo della Borsa dopo l’istruttoria aperta sulla vicenda.
La Consob ha diffuso anche la lunga lettera con le motivazioni che hanno portato la Commissione al pronunciamento odierno. Nella lettera la Consob elenca una serie di fatti che “costituiscono indici del concreto esercizio del controllo su TIM da parte di Vivendi”. La Consob segnala che tre amministratori dei dieci di designazione Vivendi (sui 15 totali) ricoprono incarichi dirigenziali di vertice nel gruppo Vivendi. In particolare Arnaud de Puyfontaine, Hervè Philippe, Frederic Crepin.
La Consob indica poi la delibera del cda del primo giugno 2017 di attribuzione a de Puyfontaine della carica di presidente esecutivo di TIM e il conferimento al medesimo di rilevanti deleghe. Inoltre la ricostituzizone del comitato strategico composto da due consiglieri appartenenti al vertice esecutivo di Vivendi e da Recchi, Bernabè e Frigerio. La composizione dei comitati interni al cda, l’impegno assunto da Vivendi a cedere le quote detenute da TIM in Persidera, senza un preventivo coinvolgimento del cda di TIM (che ha ricevuto un’informativa su tale aspetto il 7 luglio 2017) e dopo che TIM aveva dichiarato nell’ultimo bilancio la strategicità di tale partecipazione.
Altri fatti indicativi del controllo di Vivendi sono la risoluzione del rapporto con l’ad Flavio Cattaneo, “di recente confermato ad dopo l’assemblea del 4 maggio” su esclusiva iniziativa del consigliere de Puyfontaine a seguito di una discussione con Cattaneo avente a oggetto cambiamenti nel management con il possibile coinvolgimento di Amos Genish (manager del gruppo Vivendi) quale direttore generale con deleghe.