Dal punto di vista dell’analisi fondamentale, la prima cosa che si nota è una curva dei rendimenti piatta, stagnante, sino ai 7 anni, il che non depone certo a favore di prospettive brillanti per l’economia.
Sempre tramite i tassi di rendimento, possiamo però anche valutare il fair value di equilibrio del mercato azionario nipponico.
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In base ad un tasso composito risk free + premio per il rischio, posto pari al 5 per cento, e considerando tasso risk free quello dei titoli di stato decennali, pari allo 0,09 per cento, il fair value del Nikkei 225 si attesta attorno a 19900 punti, poco sotto le quotazioni attuali.
In altri termini, non sembra che oltre questi prezzi, l’indice nipponico possa esprimere del valore, per l’azionista, a meno di significativi mutamenti sulle prospettive economiche e quindi di crescita dell’utile.
Anche l’analisi tecnica e l’analisi ciclica paiono confermare tale scenario.
Le quotazioni si sono arrestate in corrispondenza di setup di prezzo e tempo definite con tecniche diverse, basate su magic box e nuovi setup basati su alcune tecniche ganniane da me personalmente rivisitate.
L’analisi ciclica evidenzia un ciclo di medio termine di 88 settimane giunto, in corrispondenza dell’attuale area di massimo, ormai al suo terzo sottociclo rialzista.
Non siamo ancora in trend ribassista, ma un segnale in tal senso interverrebbe alla rottura della trend line principale, passante, questa settimana, in area 19200.