Con l’espressione sequential setup intendiamo, in analisi tecnica, un segnale composto a sua volta da una serie di segnali.
Spesso, infatti, le fasi di inversione si caratterizzano per una serie di segnali, che non possono ricondurre ad un unico segnale, ma si articolano in una fase caratterizzata da una pluralità di indicazioni.
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Pensiamo, ad esempio, ad un testa e spalle, in cui prima si forma la spalla sinistra, poi la testa, eccetera.
Plt si compone, infatti, di due fasi, una di alert, che indica che qualcosa potrebbe cambiare nel trend di lungo termine, ed una di eventuale conferma che il trend si è effettivamente invertito.
Ne è scaturito un metodo che non ha la pretesa di cogliere i minimi ed i massimi, ma che segue con particolare efficacia il trend, limitando al massimo i falsi segnali.
Ideale per chi intenda controllare solo in chiusura trimestrale e mensile la gestione delle posizioni.
L’analisi retrospettiva dei precedenti segnali indica un ingresso in posizione nella parte iniziale del trend in corso, ad esempio su alcuni principali indici, come segue:
Dax: long da dicembre 2009, mai segnalato inversione
S & P 500: long da novembre 2009, mai segnalato inversione.
Nasdaq: long da dicembre 2009, mai segnalato inversione.
Ovviamente il metodo, di tipo trend folllowing, potrebbe talora parere in contrasto, se long, con la proiezione di potenziali massimi, o minimi, se short, previsti da altri metodi, ma tale contraddizione è solo apparente.
Infatti, proprio quale metodo trend following, segnala le inversioni dopo che il massimo/minimo di lungo termine del precedente trend si sia già formato.
A fine giugno potremo avere un eventuale segnale di alert, cioè di potenziale inversione, se la chiusura sarà inferiore, sui principali indici, ai seguenti valori:
Eurostoxx 3214
Ftse Mib 18424
Dax 11414
S & P 500 2245
Dow Jones 19677
Nasdaq 5397.