Strano destino quello di Telecom che dopo essersi portato da area 1.5€ (Dicembre 2005) in area 0.83€ (Settembre 2008) ha visto circa il 75% delle chiusure trimestrali nel range 0.734-0.951€.
Ci sono stati solo due tentativi di evasione da questo trading range che, però, sono immediatamente rientrati.
Per gli investitori di lungo periodo, quindi, prendere posizione sul titolo è abbastanza rischioso.
Fino a quando le chiusure trimestrali rimarranno ingabbiate nell’intervallo indicato sarà difficile capire quale direzione di lunghissimo prenderà il titolo.
I cassettisti, quindi,
Questa analisi è perfettamente consistente con quella realizzata sul time-frame mensile e pubblicata qualche giorno fa (Telecom Italia: per i cassettisti è il momento di comprare?) quando scrivevamo
La proiezione ribassista in corso ha raggiunto il suo I° obiettivo naturale in area 0.7489€ e da quel momento è iniziata una fase laterale (accumulazione?) che va avanti ormai da metà 2016.
Il mese di maggio appena conclusosi ha visto il TC2 (linea nera) dare un segnale long che potrebbe essere interpretato come l’inizio di una fase direzionale rialzista. Tuttavia il TC2plus(istogramma verde e rosso) non ha confermato questo segnale per cui prudenzadeve essere la parola d’ordine.
Già in passato, infatti, nel corso delle fasi laterali o di ritracciamento che caratterizzano un fase direzionale, il TC2 ha dato falsi segnali.
Per gli investitori di lungo termini, quindi, non è ancora il momento giusto per entrare. Soprattutto perché in caso di inversione rialzista l’obiettivo si troverebbe a oltre +70% dai livelli attuali con ampi margini di ingresso anche nei prossimi mesi.
L’importante è non assumersi risichi inutili.