Le divergenze fra Indici azionari cosa indicano?

ProiezionidiBorsa

Seguendo il fil rouge che unisce i miei ultimi interventi, in questo articolo sottolineo un aspetto particolare in termini di intermarket analisys.

Sul Dow Jones è evidente, come anticipato in altri articoli, come i corsi abbiano risentito della resistenza dinamica che unisce gli ultimi massimi.

Le quotazioni hanno infatti realizzato un massimo proprio in corrispondenza di questa trend line, come preventivato.

A differenza di quanto verificatosi sullo S & P 500, che invece ha cercato di portarsi sopra la resistenza statica di inizio marzo.

A sua volta il Nasdaq composite non è riuscito a realizzare un nuovo massimo.

Quanto alla situazione degli indici europei, sono tuttora sotto i massimi realizzati a metà maggio.

Cosa dedurre da tali divergenze, per le quali pare che solo lo S & P 500 appaia in fase di rottura della propria resistenza statica?

Solitamente, una sorta di divergenza intermarket di questo tipo, tra indici azionari diversi, facendo mancare un movimento corale, tende ad allertare sulle possibilità di falsi movimenti e false rotture rialziste, quale potrebbe essere quella sullo S & P 500.

I prossimi movimenti dovrebbero essere chiarificatori, nel senso di un allineamento dei diversi indici tra loro.

O rottura delle resistenze anche sugli altri indici, o ritorno alla lateralità ribassista sullo S & P 500.

L’attuale fase ciclica, infatti, visto il posizionamento ciclico di medio/lungo dei principali indici, cioè di passaggio alla fase che dovrebbe essere maggiormente ribassista in relazione ai cicli stessi, potrebbe ingannare tramite quel fenomeno, noto soprattutto come lingua di Bayer, in cui proprio per motivi ciclici sono più frequenti i falsi segnali.

La lingua di Bayer è infatti quella fase di transizione non ricompresa nel modello ciclico, che sarebbe teoricamente ipotizzabile in presenza di dinamiche azionarie perfettamente rispondenti al modello stesso.

Per chi volesse far riferimento ad una situazione analoga, non dovrebbe andare troppo indietro con le quotazioni.

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Nelle due sedute del 15 e del 16 maggio (peraltro stagionalmente in corrispondenza del famoso sell in may and go away) lo S & P 500 ha superato la resistenza statica formatasi ad inizio marzo, del tutto analogamente alla seduta di ieri.

Nelle stesse giornate, invece, il Dow Jones altro non faceva che testare, dal basso, la resistenza dinamica che ormai ingloba le quotazioni da inizio marzo, ed i principali indici europei parevano dar ragione al famoso detto anglosassone che consiglia di liquidare eventuali long in aprile, formando i propri massimi stagionali.

Questa dinamica è destinata a ripetersi?

Lo sapremo presto, ed in particolare dovremo prestare attenzione a segnali di conferma, proprio per evitare quel rumore di fondo, che spesso caratterizza le lingue di Bayer, che hanno maggior probabilità di formarsi proprio in presenza di posizionamenti ciclici, come l’attuale.