Tratto dall’Ebook Il Segreto dei Caldei
Circa le origini della astrologia vi sarebbe assai da dire. Un fatto sembra accertato: questa scienza era già nota ai Caldei 4000 anni avanti Cristo, e per i greci il nome Caldeo era sinonimo di astrologo. Lo conferma Filone, scrittore ebreo molto noto, che fu a contatto dei Terapeuti e degli Esseni.
Filone nacque ad Alessandria di Egitto nel 30 a.C. e ivi morì nel 50 d.C. Nella
“Migrazione di Abraham”, 178 e 179, scrive: “Sono i Caldei, sembra, ad avere
elaborato più compiutamente di altri l’astronomia e l’oroscopo iniziale: essi hanno
così collegato gli avvenimenti della terra con i fenomeni superiori, così i fatti celesti con quelli che porta la terra, e secondo dei rapporti che si direbbero musicali, facendo sentire questa armonia pienamente concertata dell’universo, grazie alla coesione e simpatia delle parti, che malgrado la distanza intercorrente fra loro, si mantengono inseparabili a causa dell’origine comune”.
Le notizie a noi pervenute sui Caldei, popolo che abitava le pianure della
Mesopotamia, sono poche ed incomplete. Alcune tavolette di argilla, risalenti al 4000
a.C., ci fanno supporre che i Caldei rappresentassero la casta sacerdotale dei
Babilonesi ed è quindi a loro che erano affidate le mansioni di osservazione del cielo soprattutto per fini astrologici e religiosi.
Benché essi non abbiano mai raggiunto i progressi fatti più tardi dai greci, in campo
astronomico, i Caldei li precedettero in alcune importanti scoperte. Erano in grado,
infatti, di predire, con una certa approssimazione, i moti diretti e retrogradi dei
pianeti, le loro congiunzioni e, soprattutto, erano già capaci di calcolare gli istanti delle eclissi di Luna.
Possiamo distinguere nell’astronomia babilonese due periodi: il più antico, che va dal 4000 a.C. fino alla catastrofe di Ninive (607 a.C.), e quello relativamente più moderno che arriva approssimativamente fino al periodo della nascita di Cristo.
Del primo periodo si sa pochissimo se non che si tratta di nozioni inerenti il culto
religioso ed astrologico. Fra le tavolette di argilla ritrovate negli scavi archeologici ne sono state rinvenute alcune raffiguranti il cielo stellato su cui erano tracciate le figure di qualche costellazione. Allora il calendario babilonese era regolato dal novilunio, con 12 mesi lunari in un anno solare ed un tredicesimo mese in aggiunta di tanto in tanto,quando lo si riteneva opportuno. Un calendari luni-solare, quindi, ulteriormente suddiviso in periodi più brevi corrispondenti alle nostre settimane. L’istante del tramonto del Sole segnava l’inizio del giorno costituito da dodici intervalli detti Kaspu.
Il secondo periodo porta ad un computo più esatto del tempo, indispensabile permigliorare la qualità delle osservazioni astronomiche. E’ infatti di questo periodo laprima suddivisione del cerchio in 360 gradi, come conseguenza del cammino percorso dal Sole nel cielo. La maggiore precisione porta ad osservazioni sistematiche e fondatesul calcolo di fenomeni celesti come le eclissi, la prima delle quali e` stata registrata,dai Caldei, il 19 marzo 721 a.C.. Questa ed altre osservazioni di eclissi lunari vengonousate ancor oggi per i calcoli sul moto della luna. A tale proposito ai Caldei siattribuisce la scoperta del “Ciclo di Saros”, una successione di 223 lunazioni secondola quale, ritornando la Luna nella stessa posizione rispetto ai suoi nodi, al suo perigeoe al Sole, si ripetono nello stesso ordine le eclissi del ciclo precedente.
Per quel che riguarda i pianeti, i Caldei eseguirono osservazioni dei loro moti tra lestelle, studiandone in dettaglio le stazioni e le retrogradazioni lungo quella che essichiamavano “via del Sole”, il nostro Zodiaco. In antiche tavolette si trovano spessomenzionati i cinque pianeti visibili ad occhio nudo, posizionati rispetto alla Luna, allestelle o al Sole.
Alle comete, alle meteore ed ai bolidi veniva poi data una enorme importanza
astrologica e per questo, ad ogni loro apparizione, venivano seguite con molto
interesse.
Pur essendo le loro osservazioni esclusivamente rivolte a previsioni astrologiche, ai
Caldei va il grande merito di non essersi basati solamente sulla loro fantasia, ma su
osservazioni celesti sistematiche ed accurate, estese per un gran numero di anni alla
ricerca di una certa periodicità per ogni fenomeno. Essi comunque non arrivarono mai
alla conoscenza della geometria e della trigonometria, che forse li avrebbe portati a
soluzioni più rigorose dei vari problemi astronomici.
Secondo l’astrologia Caldea ogni anno è regolato da uno dei 7 pianeti visibili: Sole,
Venere, Mercurio, Luna, Saturno, Giove e Marte.
Il 2009 è l’anno di Marte, il 2008 di Giove, il 2007 di Saturno, il 2006 della Luna, il 2005 di Mercurio, il 2004 di Venere e il 2003 del Sole.