I conti del 2016 zavorrano il titolo che perde circa l’8%.
L’istituto ha chiuso il 2016 con un utile netto contabile di 14,3 milioni di euro, in contrazione dal 220,7 milioni del 2015. Lo scorso anno è andato in archivio con un utile netto pari a 71,5 milioni di euro, dai 62,1 milioni del 2015, al netto delle poste non ricorrenti ed escludendo i contributi ai Fondi di Risoluzione e di Garanzia dei depositi. A fine 2016 i crediti verso la clientela, al netto delle rettifiche di valore, erano pari a 45,5 miliardi di euro, in incremento del 4,1% rispetto a fine 2015. L’ammontare dei crediti deteriorati netti (sofferenze, inadempienze probabili e scaduti) era di 6,2 miliardi, in calo del 2,5% da fine 2015 con un coverage ratio complessivo del 44,5%. Il management ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,06 euro per azione, 0,04 euro in meno rispetto al dividendo di un anno fa.
Dal punto di vista dell’analisi di Proiezionidiborsa non tutto è ancora perduto. Il livello spartiacque in area 4.55, infatti, sta sostenendo le quotazioni, anche se il TC2 si sta pericolosamente preparando a dare un segnale short.
In caso di inversione ribassista il I° obiettivo si troverebbe in aera 3.13.
Un importante supporto intermedio si trova in area 4.04. La sua tenuta potrebbe favorire una ripartenza rialzista.