Il titolo ENI zavorra il listino italiano

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Continua la corsa al ribasso del titolo che non trae beneficio dalla forza del petrolio.

(Fonte Traderlink) La debolezza odierna del titolo segue quella già manifestata nelle sessioni precedenti, durante le quali le azioni della società del cane a sei zampe sono state penalizzate dalle cattive notizie arrivate dalla Nigeria.

Il Governo del Paese africano ha infatti sequestrato temporaneamente la licenza relativa al blocco offshore OPL245 detenuta pariteticamente da ENI e Shell.
I magistrati della Nigeria hanno fatto sapere di avere le prove che le due società erano al corrente del fatto che l’importo pagato al Governo nigeriano, pari a 1,1 miliardi di dollari, sarebbe stato trasferito alla Malabu Oil Company, appartenente ad un precedente Ministro del Petrolio.

Non sono mancate però le buone notizie visto che non più tardi di ieri ENI ha annunciato una nuova importante scoperta nell’offshore indonesiano, segnalando di aver perforato e testato con successo il pozzo Merakes 2, confermando l’estensione della scoperta effettuata nell’ottobre 2014 con il pozzo Merakes 1.

Gli analisti di Icbpi giudicano in maniera positiva la notizia della perforazione del pozzo di Merakes, segnalando che la scoperta potrebbe arrivare a pesare circa il 5% sulle riserve certe del gruppo e dovrebbe dare un contributo significativo alla crescita produttiva di ENI in Indonesia che attualmente rappresenta poco meno dell’1% della produzione consolidata.
Confermata così la view positiva sul titolo che per gli analisti di Icbpi resta da acquistare con un prezzo obiettivo a 17 euro.

La stessa indicazione “buy” giunge dai colleghi di Equita SIM che mantengono invariato il rating “buy” su ENI, con un target price a 15,5 euro. Questo però non ha impedito alla SIM milanese di ridurre di 50 punti base il peso del titolo nel suo portafoglio principale per lasciare spazio ad STM.

Bullish anche la strategia di Mediobanca Securities secondo cui ENI potrà sovraperformare il mercato, con un fair value molto generoso pari a 20 euro, valore che implica un potenziale di upside di oltre il 40% rispetto ai prezzi correnti di Borsa.

Con riferimento alla decisione imposta dalla Nigeria ad ENI di cedere temporaneamente il controllo del blocco Opl245, gli analisti segnalano che quest’ultimo include anche i giacimenti oil di Etan e Zabazaba, non ancora sviluppati e non inseriti nel piano di produzione quadriennale di ENI.

Secondo Mediobanca qualsiasi risvolto negativo è destinato ad avere un impatto limitato sull’azione, aggiungendo che il focus degli investitori presto dovrebbe orientarsi nuovamente sui risultati del quarto trimestre del 2016 e sull’aggiornamento del piano strategico del gruppo previsto per l’1 marzo.

Analisi Proiezionidiborsa

Sul titolo è in corso una proiezione rialzista che ormai trova sostegno solo nel supporto in area 13.8-13.9. La sua rottura proietterebbe le quotazioni in area 11.

Le prossime giornate, quindi, saranno decisive per scongiurare un’inversione di tendenza. Da notare come il TC2 sia molto vicino a dare un segnale ribassista.