A cura di Gian Piero Turletti
Per leggere le prime 5 parti di quest’articolo
Prima di proseguire con il prossimo argomento, vorrei riassumere alcuni punti essenziali, per una miglior comprensione di quanto seguirà.
Abbiamo detto che un sistema antifurto è costituito da una serie di componenti tra loro collegate, sensori, centralina, avvisatori acustici o visivi o di altro tipo.
Un buon sistema antifurto, quindi, in base a quanto considerato nelle precedenti puntate, deve comunque essere dotato di avvisatori acustici, cioè sirene, eventualmente anche visivi.
Infatti il suono incessante disturba l’operato dei ladri e ne rende più difficoltoso il compito.
Meglio ancora, poi, se l’antifurto permette anche di immettere nell’ambiente protetto gas che renda difficolta la visione.
Questi elementi, a mio avviso, dovrebbero sempre essere presenti.
Ad essi potranno poi eventualmente essere associate altre componenti, come avvisatori telefonici o via radio.
Altra componente essenziale di un sistema antifurto, che per sua natura non può assolutamente mancare, è costituita dai sensori.
Sono infatti questi ad allertare la centralina, in modo che questa attivi i vari avvisatori.
Ma come funziona un sensore e quali funzioni svolge?
Possiamo distinguere due tipi essenziali di sensore, perimetrale e volumetrico.
Il primo viene installato a protezione del perimetro da difendere.
Ne possiamo avere diversi tipi, barriere a raggi infrarossi, sensori magnetici che allertano in caso di apertura di porte e finestre, altri ancora sensibili alle vibrazioni.
Questo tipo di sensore va comunque integrato con quello volumetrico, nel senso che questo secondo tipo di sensore non deve mai mancare.
Tuttavia il sensore perimetrale può essere utile per una miglior difesa, visto che fa scattare l’antifurto già quando il ladro cerca di entrare nel perimetro protetto.
D’altra parte, non è sufficiente affidarsi solo a questo tipo di sensore, vista la possibilità di essere bypassato dai ladri.
Ad esempio, una barriera a raggi infrarossi ha una certa altezza,. Un ladro, quindi, potrebbe superarla con mezzi come scale telescopiche, che poi aggirino l’ostacolo.
Un sensore che percepisce una vibrazione, e quindi dia l’allarme in caso di scasso, potrebbe non essere sufficientemente sensibile, nel caso il ladro si limitasse a tagliare un vetro o ad aprire una porta con grimaldelli o chiavi false.
Anche il sensore che rivela un’apertura, tramite contatto magnetico, potrebbe essere oscurato tramite un magnete.
E’ quindi essenziale comunque dotare il nostro antifurto di sensori volumetrici.
Vedremo la prossima volta i principali tipi, con relativi pregi e difetti.