SITUAZIONE TEDESCA:
QUALI PROSPETTIVE?
QUALI CONSEGUENZE?
A cura di Gian Piero Turletti
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COSA PENSA DELL’ATTUALE NUOVA SITUAZIONE VENUTA A VERIFICARSI IN GERMANIA?
Proprio del tutto nuova non direi, vista la riconferma della Merkel.
Sono state in tal senso smentite diverse analisi e proiezioni preelettorali, che vedevano affermarsi uno scenario ben diverso, con affermazione di elementi politici ed economici antieuro, come gli euroscetttici o la Linke.
Invece la leadership continua a vedere premiate CDU/CSU, ma…..
A COSA ALLUDE CON QUEL MA…..?
Occorre considerare la situazione del precedente governo. Una coalizione di centro destra, basata sull’alleanza tra Merkel e FDP, i liberali tedeschi.
Da tempo, tuttavia, questo partito era in crisi, soprattutto per mancanza di una vera leadership.
Questo ha portato a riconfermare la Merkel, ma senza consentirle di ripresentare la stessa coalizione, e, d’altra parte, a fronte dei risultati elettorali, senza possibilità di una maggioranza autonoma sostenuta solo dalla democrazia cristiana tedesca, il che apre la situazione a diversi scenari.
CERTO, MA PERCHE’ TUTTA QUESTA ATTENZIONE, ANCHE MEDIATICA, PER LA GERMANIA, QUANDO ALTRI PAESI INVECE NON LA RICEVONO?
Va ricordata, in primis, l’importanza economica da sempre assunta dalla Germania, ed infatti, si è soliti dire che se gli USA rappresentano un motore economico, anzi, uno dei principali motori economici a livello mondiale, non solo per l’occidente, sicuramente l’economia tedesca è da sempre il primo motore economico d’Europa.
Ovvie, quindi, le conseguenze che la situazione economica tedesca riveste sotto molteplici profili, per l‘economia dell’eurozona, per l’andamento dei rapporti valutari riferiti all’euro, per le prospettive dell’UE.
E QUINDI, A TAL RIGUARDO, QUALI SCENARI SI APRONO, ACCERTATA L’IMPOSSIBILITA’ DI UNA MAGGIORANZA AUTONOMA?
Lo scenario principale prevede una cosiddetta grossa coalizione, basata su una maggioranza democristiani-socialdemocratici.
E sicuramente la Merkel, come leader del partito maggioritario, sarà incaricata di formare il governo.
Tuttavia sono possibili scenari alternativi, come un governo fatto dai soli democristiani, basato su desistenza dei socialdemocratici, o addirittura scenari completamente diversi, essenzialmente riconducibili ad un governo delle sinistre, fondato sulla coalizione tra socialdemocratici, Linke, e verdi.
QUALI LE PROSPETTIVE IN AMBITO ECONOMICO E FINANZIARIO, E PER L’UE?
Partiamo da quest’ultimo punto.
Tutti i principali partiti tedeschi sono contrari ad usare soldi tedeschi per mettere a posto situazioni di altri paesi, come il nostro, giudicati governati male.
Quindi c’è una sorta non di euroscetticismo, ma di distanza.
Quanto alle prospettive europee, direttamente non è che la Germania condizioni altri paesi, il fatto è che certe posizioni prevalenti nella democrazia cristiana tedesca, ed in parte anche nella socialdemocrazia, sono quelle maggioritarie a livello di eurozona, nel senso di far prevalere linee di rigore economico, nonché una sostanziale contrarietà rispetto all’utilizzo sia di politiche monetarie autonome nei singoli stati dell’unione, sia di una politica monetaria europea di tipo espansivo.
Detto questo, se prevale la prospettiva di un governo con l’SPD, in ambito europeo si avrà la tendenza ad una maggior integrazione, con possibilità, anche, di dettare precise direttive su certi ambiti, come il welfare, dove sinora i singoli governi hanno rivendicato sostanziale autonomia.
Se invece dovesse prevalere un governo basato sulla desistenza dell’SPD, allora le prospettive sarebbero maggiormente incerte, in quanto un governo della Merkel dovrebbe sempre contrattare singole misure con quello che sinora è stato il principale partito d’opposizione.
Nel caso, invece, di un governo delle sinistre, sarebbe messa in forte discussione la linea di rigore economico, sin qui seguito, anche forse con tensioni tra paesi centrali e periferici dell’eurozona.
E LE PROSPETTIVE ECONOMICHE E FINANZIARIE, COME CAMBIEREBBERO A FRONTE DEI DIVERSI SCENARI?
Le attuali prospettive di crescita economica, riconducendo a sostanziali ragioni legate al ciclo economico, certo non muterebbero completamente, rispetto ai diversi scenari politici possibili ora.
Ma qualcosa cambierebbe, soprattutto in relazione alla incertezza del quadro politico generale, per un verso, e per altro verso in relazione al maggior o minor quantitativo di risorse finanziarie necessarie alla finanza pubblica.
Nel caso di una coalizione basata su alleanza tra democrazia cristiana ed SPD, andrebbero soprattutto messe in conto le diversità sulle prospettive del welfare.
La CDU/CSU sostiene un welfare basato sulla famiglia, nel senso che tenderebbe ad escludere, o limitare, le posizioni di cui beneficiano i singoli, cioè nuclei unifamiliari, per così dire, che invece per la SPD dovrebbero essere ugualmente tutelati.
La differenza di fondo è una maggior o minor spessa, rispetto alla quale gioca un 10 % in più o in meno nelle esigenze di copertura, oltre al programma dei socialdemocratici di redistribuzione del carico fiscale.
Nel caso di un governo basato sull’astensionismo si teme un continuo tira e molla, dalle prospettive quanto mai incerte, mentre nel caso del governo delle sinistre, si temerebbe un cospicuo assalto alle casse dello stato, con programmi decisamente espansivi di intervento pubblico, al di là delle indicazioni programmatiche dell’SPD.
QUALI PROSPETTIVE, QUINDI, PER I MERCATI?
Diciamo subito che la prospettiva da sempre migliore, per i mercati, è quella della certezza.
L’ipotesi ideale è sempre quella di un governo in cui un solo partito abbia la maggioranza.
Diversamente si rischia che le incertezze si trasferiscano sui mercati, ma vediamo le diverse prospettive dei vari scenari.
Un governo basato su una grossa coalizione non minerebbe le prospettive del Dax.
Ma determinerebbe un andamento più incerto, in conseguenza anche delle prospettive di una crescita economica più lenta, legata a maggiori necessità di risorse per esigenze di maggior copertura dei programmi politici.
Tali incertezze potrebbero allargarsi al cambio dell’euro e al Bund.
In caso di governo con astensione dell’SPD aumenterebbero le incertezze sui mercati, sia azionario, che obbligazionario e l’ euro.
Decisamente non gradita dai mercati una coalizione delle sinistre.
Possiamo quindi dire che, rispetto ad un governo come idealmente costituito, per i mercati, dalla sola democrazia cristiana, nelle sue componenti Cdu/Csu, che consentiva una previsione di maggior crescita economica, governi diversi rappresentano maggiori variabili di incertezza.
COME REGOLARSI, QUINDI, SUI MERCATI?
Le indicazioni dianzi prospettate sono soprattutto nell’ottica dell’investimento di lungo periodo,
Ma sempre chi investe o fa trading, deve comunque considerare l’andamento effettivo dei mercati, ed in tale ottica è indispensabile seguire l’analisi tecnica.
In tal senso anticipo che realizzarò specifiche analisi destinate ai singoli mercati.
Già questa mattina, comunque, ho delineato una sorta di mappa dei mercati azionari, quindi comprensiva anche dell’Eurostoxx e del Dax, tramite rilevanti livelli della griglia di Attila.
INFINE UNA DOMANDA SULL’ITALIA.
QUALI DIFFERENZE E QUALI AFFINITA’ TRA UN GOVERNO DI LARGHE INTESE COME QUELLO POSSIBILE ORA IN GERMANIA, E IL NOSTRO?
Vede, il problema principale è la maggior instabilità del quadro politico italiano.
Credo che in Germania, un accordo di governo tra democristiani e socialdemocratici verrebbe rispettato molto più che in Italia.
Da noi, e non da ora, prima si fa un patto di governo, e poi dal giorno dopo ognuno tende ad affermare la propria autonomia, antico vizio italico, del resto, se pensiamo solo al numero di governi che si sono succeduti nella cosiddetta prima repubblica.
Anche perché, comunque, il tipico istituto tedesco della sfiducia costruttiva impone, in caso di crisi di governo, di indicare un successore del premier sfiduciato.
Strumento, in assenza del quale, si ripercorre spesso l’abitudine di mettere in crisi un governo, per poi approvarne uno con gli stessi partiti di prima.
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