VERSO LA CHIUSURA MENSILE TRA INDICAZIONI DI LUNGO TERMINE E CIGNI NERI
A cura di Gian Piero Turletti
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Cosa dobbiamo aspettarci dai mercati?
Quali prospettive di medio e lungo termine?
Siamo in dirittura della chiusura mensile e quadrimestrale di un anno non facile per molti traders ed investitori, ma con diversi strumenti di analisi, come dire…
riusciamo ad avere il polso della situazione su cosa succederà sui mercati.
Utilizzeremo in questa nostra analisi diversi strumenti, tra cui PLT, Magic box, Il codice dei mercati, nonché la curva dei rendimenti, ma procediamo con ordine.
Utilizzando PLT e Magic box, settato di medio/lungo, possiamo ottenere particolari indicazioni sul lungo termine dei mercati, praticamente considerando una sintesi delle indicazioni dei due diversi metodi (ricordiamo che PLT vale solo per il lungo termine).
In tal senso possiamo avere segnale rialzista o ribassista su Magic box, e segnale ribassista, neutro o rialzista su PLT.
Analizziamo, quindi, sotto tale profilo, come sono messi gli indici internazionali, precisando che l’indicazione rialzista o meno su Magic box deriva dal trovarsi, un indice, ancora all’interno o meno di canali rialzisti di lungo termine.
Sulla base delle diverse indicazioni, potremo trarre un giudizio sintetico di lungo termine.
S & P 500: indicazione rialzista da entrambe le tecniche.
Dax: rialzista su Magic box, laterale su PLT.
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Eurostoxx: rialzista su Magic box, laterale su PLT.
Future ftse mib: rialzista su Magic box, negativa su PLT.
Possiamo quindi parlare di mercati con una impostazione di fondo generalmente ancora rialzista, ma prevalentemente neutro/rialzista in particolare su Fib ed Eurostoxx.
Ma cosa dice l’analisi ciclica?
Seguendo le particolari indicazioni del Codice dei mercati, non possiamo escludere comunque ulteriori turbolenze, che conducano ad un rilevante minimo ad ottobre, ma con molta probabilità si tratterebbe di un minimo superiore a quello di febbraio, a conferma di un trend di lungo al rialzo.
Questo tipo di analisi va seguito di mese in mese e valuteremo, a fine maggio, se qualcosa è cambiato.
Ma domandiamoci anche cosa possa portare nuova, eventuale turbolenza sui mercati, tale da comportare significativi movimenti al ribasso.
A tale riguardo, va detto che sul fronte banche centrali, come ha dimostrato anche la Fed ieri sera, non paiono esserci all’orizzonte significative novità.
Semmai le eventuali sorprese, in negativo rappresentate dai cosiddetti cigni neri, di cui ogni tanto si parla, sono meglio decifrabili tramite un’attenta lettura della curva dei rendimenti dei titoli di stato dei diversi paesi.
In tal senso, mi permetto di far notare l’efficacia predittiva di tale importante strumento,
Come qualcuno ricorderà, avevo segnalato già da tempo come proprio la curva dei rendimenti segnalasse il probabile ritorno alla ribalta mediatica della situazione greca e proprio questa sta divenendo in questi giorni oggetto di ulteriore attenzione, a fronte di tensioni internazionali.
Anche se un’attenta lettura della curva dei rendimenti parrebbe sottolineare come le tensioni, su questo fronte, siano ancora sotto controllo.
Altra situazione che mi pare interessante sottolineare, quella britannica, con una curva che assume pendenza negativa sulla parte più lunga, a partire dalla scadenza trentennale.
Probabile segno che, pur in una visione generale positiva, da parte dei mercati, sulle prospettive di lungo termine dell’economia inglese, qualche punto interrogativo i mercati se lo stanno ponendo, in prospettiva, soprattutto con riferimento alla questione brexit.
In sintesi, possiamo parlare di una situazione positiva o quanto meno neutrale, secondo l’indice cui facciamo riferimento, ma senza poter escludere ulteriori tensioni, come quelle indicate più sopra.