Mercati internazionali: scenari alla ricerca di nuovi equlibri?

Portofino

Molti analisti, Gann in primis, hanno descritto i mercati finanziari, ed in particolare quelli azionari, come espressione di delicati equilibri e continua ricomposizione degli stessi.

Un trend dura, secondo questa visione, finché permane l’equilibrio attuale, e quando questo muta, a favore di un altro equilibrio, il trend è mutato, si è invertito.

Ovviamente, si potrebbe osservare che qualunque metodo di borsa, in un certo senso, si basa su tale concezione, in quanto un segnale d’inversione è, pur sempre, indicazione di un possibile, mutato equilibrio.

Ma approfondendo il concetto, possiamo distinguere, sotto questo profilo, due diversi tipi di trading system.

Generalmente, un trading system non indica che un mutamento possibile del trend, e non ci anticipa quale dovrebbe essere il tipo di segnale, nei prossimi setup.
Ma esiste un altro tipo di trading system, che invece anticipa quella che dovrebbe essere la propria impostazione, e quindi, se poi questa impostazione è diversa, allora rappresenta un’indicazione di mutato equilibrio.

In tale contesto rientrano i cosiddetti metodi ciclici, come Top or bottom, che spesso indicano se sul prossimo setup dovremmo attenderci impostazione rialzista o ribassista.

Quando poi sul setup di riferimento troviamo una diversa impostazione, abbiamo motivo di ritenere che si sia probabilmente rotto il precedente equilibrio.
E’, a nostro avviso, quello che si sta verificando da qualche tempo sui mercati, ma facciamo un passo indietro ed andiamo a vedere cosa è successo.

Partiamo, per la sua elevata correlazione con i mercati occidentali, dal Dow Jones.
Intanto, osserviamo, come da noi sottolineato in precedenti articoli (siamo stati ancora una volta buoni profeti) che i corsi azionari si stavano avviando verso una retta d resistenza di lunghissimo termine, che imponeva un bivio: o superamento, indirizzandosi verso un livello più esterno, tale da rappresentare il culmine di tutto il trend rialzista, iniziato a marzo 2009, oppure un deciso ripiegamento in ottica di medio, e tale da poter mettere in dubbio la prosecuzione del rialzo.
Osserviamo ora una particolare dinamica: avevamo sottolineato la rilevanza della settimana del 4 aprile, per definire il futuro trend in ottica di medio/lungo, e l’impostazione rialzista del setup proiettava positività, invece…..

La settimana dell’11 aprile ha invertito, contrariamente alle previsioni, e quindi, come settimana omissis, doveva essere rialzista, mentre ha assunto tutt’altra fisionomia.

Ecco la rottura dell’equilibrio, che non a caso sta proiettando negatività anche sulla settimana in corso.

Inoltre il mese di marzo aveva espresso, per Top or bottom, una sorta di rigenerazione rialzista, che non pare trovare conferma in aprile.
Infatti, la conferma ribassista della settimana in corso determinerebbe una probabile impostazione ribassista anche per aprile, che quindi determinerebbe una rottura dell’equilibrio anche a livello mensile.

Non a caso, siamo stati ancora una volta buoni profeti nell’indicare in aprile un mese di svolta.
L’impostazione ribassista dell’attuale time frame mensile proietterebbe negatività fino a giugno/luglio, in ottica di medio, ma sarebbe inversione di lungo?
Questo dipende da taluni fattori, in particolare dall’eventuale impostazione ribassista che potrebbero assumere, o meno, taluni trading system di lungo, mentre a livello grafico il Dow, per non indicare inversione del trend di lungo, dovrà permanere all’interno del canale, attualmente transitante in area 11800.

Ed il future sul FTSE MIB?
Ebbene, possiamo trarre analoghe indicazioni:
a livello mensile, l‘impostazione di Top or bottom di marzo pare aver invertito il precedente trend rialzista, e tale rottura dell’equilibrio rialzista pare ora riflettersi sul mese in corso.
Avevamo osservato che, a livello settimanale, lo scenario ribassista, che andava delineandosi, poteva essere ribaltato da un’impostazione rialzista settimanale, come effettivamente espressa dalla settimana del 4 aprile, ma la successiva settimana evidenziava un’ impostazione contraria a quella che ci si aspettava, cioè un’impostazione ribassista, invece della preventivata prosecuzione rialzista, circostanza che sta proiettando ulteriore negatività.

Proprio per questo, notiamo la rilevanza di aprile, in quanto mese la cui impostazione ribassista proietterebbe ribasso anche per i mesi a venire.
Notiamo inoltre, ancora una volta, la rilevanza di un elemento ribassista da noi indicato, quando tutti erano ancora rialzisti, cioè il fatto che, a partire da febbraio, i massimi si sono formati in corrispondenza con una resistenza dinamica di lungo, intersecante i massimi dei primi mesi della discesa iniziata a maggio 2007.
Se ribasso seguirà, non è detto che sia, necessariamente, inversione di lungo, in quanto occorrerà esaminare il punto di arrivo.

Se il ribasso sarà contenuto entro il canale di lungo, attualmente transitante in area 20500, allora potremo dire, con buona probabilità, che il trend rialzista di lungo rimane intatto.
Osserviamo, quindi, se l’impostazione dell’attuale time frame mensile assumerà definitivamente connotati ribassisti, o se un’impostazione rialzista proietterà una ripresa del trend iniziato a marzo 2009.

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