MERCATI IN BILICO E QUELLE MEDIE MOBILI
DI LUNGO TERMINE……
Intervista/report di aggiornamento sui mercati azionari
a cura di Gian Piero Turletti
Autore di Magic box
Autore di PLT
In questo report:
- Facciamo chiarezza: trend di lungo e trend di medio
- Quali differenze?
- Perché i mercati si trovano in bilico?
- l’effetto dell’high frequency trading e delle dark pool
- Onde gravitazionali: scoperto il motivo del rapporto
- tra astrologia e mercati finanziari?
- Quando si verificheranno le successive rotture di supporti e resistenze rilevanti sul Future Ftse Mib?
- Le previsioni al ribasso….e quelle al rialzo sullo S & P 500
Facciamo chiarezza: trend di lungo e trend di medio:
quali differenze?
Le definizioni trend di medio, breve, lungo, sono spesso discrezionali.
Personalmente, preferisco parlare di trend di lungo con riferimento ad un arco di tempo pluriennale, come quello, al rialzo, originatosi nel 2009.
Il trend di medio, invece, a mio avviso copre un arco di tempo di più mesi, ed in tale ambito si può far rientrare il periodo originatosi sui massimi dell’anno scorso.
A tale proposito, nelle mie analisi distinguo quindi sempre, quando mi riferisco a trend di lungo invece che di medio, tra il trend appunto pluriennale e quello di alcuni mesi.
Come valutare la posizione attuale dei mercati, e quali le cause dei ribassi sui principali listini?
Con riferimento alla distinzione di prima, direi che la miglior sintesi per descrivere l’attuale posizione dei mercati, è quella tra ripresa di medio e lungo termine, e conferma, invece, di un ribasso di lungo, o meglio, trasformazione e proseguimento da un ribasso di medio in una vera e propria inversione di lungo.
Preliminarmente, però, prima di passare all’analisi tecnica, vorrei soffermarmi sul rapporto tra situazione macroeconomica e movimenti speculativi, riconducibili a specifici fenomeni, di cui sempre più si parla in questi ultimi tempi, cioè l’high frequency trading e le dark pool, sopratutto con riferimento a certe pratiche bancarie, ma procediamo con ordine.
Analizzando tramite la curva dei rendimenti cosa i mercati stanno pensando dell’attuale situazione macroeconomica, va detto che non siamo in presenza, con riferimento alle principali economie occidentali, di una visione negativa.
Pertanto, i ribassi di borsa riconducono, più probabilmente, ad uno sfruttamento speculativo di fattori, come l’andamento delle quotazioni petrolifere.
Tale fenomeno, negli ultimi anni, è in parte stato amplificato dall’high frequency trading.
Si tratta di un trading, compiuto in automatico tramite softwares-robot,
che implementano direttamente le operazioni sui mercati, e che consente operazioni in frazioni di secondo, anche finalizzate all’arbitraggio, cioè allo sfruttamento di leggere differenze contemporanee di prezzo sui diversi mercati.
Questa pratica, secondo articolati studi statistici, determina spesso un’amplificazione dei movimenti sui mercati.
Non vanno poi dimenticate quelle pratiche, per cui certe istituzioni, anche in violazione di norme e regolamenti, tramite le cosiddette dark pool, si attivano per muovere grandi quantità di titoli o prodotti finanziari, in tal modo impattando violentemente sui mercati, tanto che recentemente si sono moltiplicati gli interventi degli enti controllori, con sanzioni rilevanti anche nei confronti di importanti istituti bancari.
Nonostante questi movimenti, dettati da mani forti, i più robusti sistemi di analisi comunque non mancano di definire con significativa attendibilità statistica il trend di mercato, ed a questo riconducono i sistemi di proiezionidiborsa.
Per venire all’altro aspetto della risposta, come dicevo sopra, vi sono elementi per ritenere i mercati a metà del guado.
Talune indicazioni sono a favore di una ripresa, mancano però ulteriori conferme a favore di una nuova fase rialzista di medio.
In tal senso, cioè in senso ribassista, l’attuale configurazione grafica di medio termine ed il non aver ancora superato, in particolare, certe soglie.
Viceversa sono elementi potenzialmente rialzisti taluni grafici di lungo, nonché indicazioni riconducibili a PLT, la mia nuova tecnica di lungo termine, alcune proiezioni di magic box di medio, nonché alcune indicazioni algoritmiche.
A tale riguardo, può indicarci un qualche aneddoto interessante, relativo alle sue ricerche?
Lo scorso anno mi stavo dedicando ad alcune ricerche, concentrate sull’impatto potenziale di certe componenti astrali sui mercati finanziari, ma per la mia formazione preferisco considerarle più come componenti astronomiche e fisiche.
Purtroppo, un caso fortuito, legato probabilmente ad un furto, mi ha sottratto parte cospicua del materiale, sui cui stavo lavorando.
Però sono stato in grado, comunque, di giungere ad alcune conclusioni interessanti, nonostante la mia intenzione sarebbe stata quella di approfondirle ulteriormente.
La mia formazione sotto questo profilo, come dicevo, è più scientifica, che altro.
In tal senso, la spiegazione delle correlazioni tra posizioni astrali e movimenti di borsa, a mio avviso va ricercata in motivazioni fisiche e scientifiche, a partire da quanto teorizzato da Einstein.
Per semplificare, e per rendere la questione comprensibile a tutti (gli esperti mi perdoneranno…) possiamo dire che esistono forze, come quelle gravitazionali, che possono impattare sul campo magnetico terrestre, in tal modo esaltando certi sentiment negativi o positivi.
E’ da tempo che si cerca una visione unitaria, nota come teoria del campo unificato, che appunto concepisca in una visione unitaria quelle considerate sinora interazioni fondamentali, presenti in natura, ma sinora concepite separate, cioè gravità, forza nucleare forte, forza nucleare debole, ed elettromagnetismo.
Già Einstein aveva percorso questa strada, unificando i concetti di spazio e tempo, concepiti come due risvolti di un’identica realtà, lo spazio/tempo.
Possiamo quindi ipotizzare che tali forze, a prescindere da qualunque componente di tipo metafisico o esoterico, possano esplicare un impatto sul comportamento umano, in base a reazioni fisiche, come quelle che regolano, in base alla forza di gravità, l’alta e la bassa marea.
In tal senso, c’è anche chi ha elaborato studi sul ciclo di distanza tra terra e corpi celesti, elaborando algoritmi per definire anche velocità ed accelerazione di tale componente e per valutarne l’impatto sui mercati.
Altra ricerca da me condotta è la seguente.
Più recentemente, nel cercare di individuare un pattern di lungo termine di inversione dei mercati, mi sono imbattuto comunque in elaborazioni anche algoritmiche che, pur dando segnali decisamente più tardivi del pattern grafico da me elaborato, comunque possono essere affidabili.
Ne parlo, anche perché si tratta di metodi di uso comune, in particolare le medie mobili.
Sotto tale profilo, su indici con lungo storico di dati, in particolare S & P 500 e Dax, è indubbio che si rivelino particolarmente significative le medie mobili a 45 e 55 mesi.
Spesso un movimento plurimensile al ribasso, su questi due indici, si è fermato su una di queste due soglie, mentre un segnale affidabile di inversione si è rivelato essere una chiusura mensile oltre la soglia di quella, tra le due medie, più vicina all’indice.
Invece, se una di queste medie viene violata temporaneamente, ma poi in chiusura mensile assistiamo ad un recupero, allora abbiamo un segnale di conferma del trend in atto.
A me paiono quindi significative alcune indicazioni tecniche su indici, peraltro punti di riferimento essenziali per tutti i mercati, come Dax e S & P 500.
Lo S & P 500 ha trovato supporto sulla media a 45, mentre il Dax ha formato il proprio minimo in prossimità della media mobile a 55.
Un elemento che rientra nella lotta tra orsi e tori, tra ripresa rialzista ed inversione di lungo.
Se queste sono indicazioni interessanti su Dax e S & P 500, cosa dire però del nostro indice?
Non è forse vero che Lei parla di trend pluriennale, ma guardando proprio al nostro indice, forse è preferibile parlare di trend laterale?
In effetti, quello sull’indice e sul fib ha rappresentato, a partire dal 2009, un andamento moderatamente rialzista, e sostanzialmente laterale, certo non paragonabile a quello di un Dax o degli indici USA, e che ha generato, nel corso del tempo, due importanti soglie di resistenza, sul fib 21900, poi 24087.
Utilizzando una proiezione, basata sulla pendenza di regressione dei movimenti di medio termine, interni al trend generatosi dal 2009, possiamo però formulare alcune previsioni su quando potrebbero intervenire le rotture di tali livelli o, in caso di ribasso, la rottura dei supporti fondamentali, o quanto meno quando dovrebbe intervenire un interessamento di tali soglie.
Al rialzo, la rottura di area 21900 potrebbe intervenire entro luglio 2017, ed in caso di ulteriore conferma rialzista, potremmo quindi assistere alla rottura di 24087 per febbraio 2018.
Guardando, invece, ai supporti, sempre utilizzando la stessa tecnica di proiettare la velocità di discesa della retta di regressione di precedenti movimenti di medio termine, a partire dal massimo del 2015, la rottura poteva intervenire proprio nel mese in corso, ed anche per questo motivo avevo già sottolineato, in precedenti interventi, il rilevo del time frame mensile di febbraio.
Tale rottura, però, non è al momento intervenuta ed ora ci troviamo con un elemento supportivo di riferimento ulteriore.
Considerato il rilevo internazionale di un indice come lo S & P 500, e che in concomitanza/prossimità dei suoi top e bottom si formano anche quelli sugli atri mercati, quali proiezioni, rialziste e ribassiste?
Gli indici USA appresentano una sorta di faro internazionale, anche per gli altri mercati, vista una correlazione spesso nella misura statistica almeno dell’80 per cento.
Non è scontato che altri indici, come il nostro, seguano in ampiezza le stesse tendenze, ma quanto mano abbiamo minimi e massimi più o meno coincidenti, anche in trend di tipo laterale.
Per comprendere l’evoluzione dello S & P 500, occorre dire che lo scorso anno si sono formati due pattern di rilievo.
Prima, una seria di massimi in configurazione distributiva, in corrispondenza di un livello considerato come potenziale approdo di lungo termine, in base ad alcune tecniche, tra cui Magic box.
Poi, allo scadere del setup di tempo più importante, è come se fosse scoccato un campanello, che ha dato il via al trend ribassista, e l’indice è sceso prepotentemente.
Ora è significativo osservare come l’indice si trovi sopra alcuni riferimenti supportivi di un certo rilievo, come il canale grafico di lungo e la media mobile a 45 mesi, ma, al tempo stesso, si trova al di sotto di alcune importanti resistenze, come ad esempio quelle dinamiche definite da Magic box settato di medio/lungo o quelle indicate dal metodo UPA.
Per quanto riguarda il nuovo metodo PLT, è stato importante che sia mancato, in questo mese, un segnale di conferma ribassista, ma la situazione resta in bilico.
Si aprono, quindi, due potenziali scenari.
Una ripresa di medio/lungo passa, necessariamente, dalla rottura dei massimi assoluti, ed in tal caso Magic box presenta obiettivi definiti da più pattern.
Un primo pattern, particolarmente attendibile, è quello che ha consentito di proiettare in tempo e spazio gli attuali massimi assoluti, e si è formato a partire da giugno 2008, mentre un secondo pattern, di medio, e quindi
più contenuto in tempo e spazio, si è originato a partire da aprile 2014 e troverebbe conferma sopra i massimi assoluti.
Questi due pattern proiettano entrambi i seguenti obiettivi:
area 2450 con primo setup entro dicembre 2017 e possibili estensioni temporali sino al 2019.
Tuttavia, in overshooting sono possibili ulteriori obiettivi rialzisti di cui il più ambizioso si colloca in area 3158.
Al momento, si tratta di mere proiezioni, che devono passare da una conferma del trend di medio/lungo con conseguente ripresa rialzista e rottura di alcuni livelli.
Al ribasso, in caso di cedimento di taluni supporti, i target non sono meno ambiziosi:
si va da un target naturale centrato in area 1500 con primo setup entro dicembre 2017 ad altri target in ovrshooting sino a 1186, con possibili estensioni temporali sino al 2021.
Sottolineo come talora queste proiezioni possano cambiare, nel corso del tempo, perché a seconda di quanto tempo trascorre, prima della conferma di talune rotture grafiche, cambia la definizione dei target in tempo e prezzo.
Sotto tale profilo mi pare interessante notare la capacità proiettiva di certi metodi con largo anticipo, come appunto quello che ha portato all’individuazione di quello che rappresenta, al momento, il massimo assoluto.
Infine, uno sguardo agli aspetti astrali, sui cui vorremmo tornare: anche se la sua formazione non è prettamente nel campo delle previsioni astrofinanziarie, cosa può dirci?
Questa analisi si compone di due differenti, principali tipologie di tecnica: realizzare, tramite le effemeridi, apposite carte astrali, con i passaggi dei pianeti nei diversi segni, attribuendo ad ogni configurazione aspetti positivi o negativi per la borsa, oppure convertire i vari cicli planetari in valori di tempo e/o prezzo.
Se, sotto il profilo temporale, questo è agevole, in quanto basta considerare la data di riferimento della seduta che ci interessa, con riferimento alle effemeridi, per valutare la presenza di transiti supportivi o resistenziali in termini di tempo, compito più arduo è quello di convertire il tutto in termini di prezzo.
Gann, ad esempio, lo fece, ma ai suoi tempi le quotazioni avevano valori più prossimi alle indicazioni in gradi delle posizioni planetarie.
Ragion per cui potevano essere formulati grafici che, ad esempio, descrivessero i moti planetari sovrapponendoli al grafico delle quotazioni dei prezzi di un titolo o indice.
In ogni caso, quel che posso dire è che, a prescindere dal problema della rappresentazione, non è pacifica per tutti la stessa interpretazione pur delle stesse configurazioni.
Personalmente, provenendo il sottoscritto più da interessi e studi astronomici, che astrologici, preferisco, in chiave maggiormente scientifica, affermare, come dicevo poco sopra, la possibile influenza di elementi desunti dalla fisica, come le forze gravitazionali, che ad esempio condizionano le maree, fenomeno a tutti noto.
Tuttavia, anche seguendo i cicli di breve, o medio e lungo termine di alcuni pianeti, da quelli più veloci e cosiddetti interni al sistema solare, a quelli più esterni, e quindi lenti, va detto che non necessariamente a questi cicli si associano cicli borsistici sempre e comunque predeterminati in ampiezza e tempo, e quindi la correlazione è dubbia.
O, quanto meno, gli stessi effetti non sempre si fanno sentire, come invece dovrebbe verificarsi, e si verifica, se sussiste un nesso di causalità, ma del resto già S. Agostino era solito dire che astra inclinant, non necessitant.
Credo, quindi, che un nesso vi sia, ma che la realtà sia più complessa, e che eventuali influssi vadano semmai considerati in termini di effetti gravitazionali, ma, appunto, proprio l’astronomia, e soprattutto recenti sviluppi della fisica, e non l’astrologia, ci dicono che gli effetti gravitazionali non sono sempre gli stessi.
E’ poco diffusa, ma nota agli studiosi, la circostanza che la stessa legge di gravità non funziona sempre nello stesso modo.
Vi sono località del nostro pianeta, in cui una scopa, ad esempio, lasciata andare, resta dritta, e non cade a terra, come luoghi in cui le auto, lasciate in folle lungo un pendio, tendono a salire, e non a scendere.
Già Einstein aveva definito la possibilità matematica di distorsioni dello spazio/tempo, e la possibilità di avere effetti gravitazionali diversi, pur in base ad alcune situazioni di base comuni, per così dire.
Se, quindi, la stessa fisica non può garantire modelli di comportamento uniformi, come anche la meccanica quantistica ha evidenziato, a maggior ragione credo che una interpretazione puramente astrologica sarebbe riduttiva, anche con riferimento a possibili effetti sull’andamento dei mercati finanziari.
In altri termini, esiste una variabilità di possibili reazioni diverse, pur a fronte degli stessi elementi, che possono ripresentarsi in situazioni ricorrenti, come appunto i cicli planetari
Sicuramente, la geometria non presenta di questi problemi, e quindi preferisco affidarmi a questa nelle mie proiezioni, così come faccio quando uso metodi come Magic box, fondato appunto su concetti geometrici.