Il Dott. Gerardo Marciano è Amministratore Delegato di Proiezionidiborsa Holding
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La situazione tecnica dei mercati azionari americani continua a deteriorarsi di medio lungo termine, e incominciamo a ritenere probabile (di non poco) che i massimi del Maggio 2015, possano rimanere inviolati per un po’ di tempo.
Alla luce di questa situazione, cosa attendere nei prossimi anni?
Citiamo subito una statistica riportata nel nostro Ebook Il Codice dei Mercati Finanziari:
Gould dedusse che i mercati azionari seguono un ciclo decennale (detto anche ciclo di Gould) che prevede la formazione del minimo all’inizio del decennio e il massimo verso la fine del decennio.
Dalla serie storica possiamo concludere che il massimo assoluto in un decennio si forma nel secondo quinquennio con una probabilità dell’81,8%.
Il minimo assoluto si forma entro il primo quinquennio del decennio con una probabilità dell’81.8%, mentre la probabilità che si formi entro i primi due anni è dell’63,6%.
E’ curioso osservare come gli unici decenni in cui il minimo si è formato nel secondo quinquennio sono stati quelli che vanno dal 1901 al 1910, il primo del XX secolo, e dal 2001 al 2010, il primo del XXI secolo.
Abbiamo calcolato la probabilità che, partendo da una distribuzione di probabilità piatta i.e. tutti gli anni hanno la stessa probabilità di “ospitare” un massimo o un minimo decennale, si possa osservare quanto accaduto nel periodo storico analizzato.
I risultati sono i seguenti:
La probabilità che la formazione di 9 massimi decennali su 11 decenni negli anni che vanno dal “6” allo “0” sia dovuta ad una distribuzione di probabilità piatta è del 3,6%;
La probabilità che la formazione di 6 massimi decennali su 11 decenni negli anni che vanno dal “9” allo “0” sia dovuta ad una distribuzione di probabilità piatta è del 1,2%;
La probabilità che la formazione di 9 minimi decennali su 11 decenni negli anni che vanno dal “1” al “5” sia dovuta ad una distribuzione di probabilità piatta è del 3,3%;
La probabilità che la formazione di 7 minimi decennali su 11 decenni negli anni che vanno dal “1” al “2” sia dovuta ad una distribuzione di probabilità piatta è dello 0,22%.
Possiamo escludere, quindi, con un’elevata probabilità che l’effetto osservato sia dovuto al caso.
La media storica scommette quindi, che i massimi del 2015 saranno migliorati al rialzo nei prossimi 5 anni.
Questa probabilità invece, si ritrova nel trend attuale dei mercati?
Al momento nuovi massimi vengono sconfessati dal trend plurimensile.
Prendiamo come riferimento l’Indice S&P 500
Ecco cosa ascrivevamo il 22 Agosto 2015:
“S&P500
Il superamento e tenuta dei 2.113 in chiusura mensile sarà un segnale bullish altrimenti dovremmo attendere ripiegamenti verso i 2.044 e poi 1.980/1.845. La mancata tenuta ed il mancato recupero dei 2.044 avrebbe effetti devastanti sui corsi , facendo cambiare molto probabilmente il nostro scenario per i prossimi mesi ed anni.”
Da Agosto in poi, di mese in mese, non abbiamo fatto altro che confermare che il Trend non era cambiato e che gli obiettivi ribassisti rimanevano intatti ed li abbiamo ulteriormente al ribasso.
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Cosa manterrà intatta la previsione di ribasso per l’anno in corso?
S&P500: chiusure Mensili inferiori ai 2.060.
Finchè non si ravviserà inversione rialzista, gli obiettivi sono posti nei prossimi mesi ed anni verso prima i 1.600 e poi i 1.200, e forse più giù.
A questo punto se non cambierà qualcosa, incominciamo a presupporre ribassi strutturali nei prossimi anni, fino al 2020.