L’occupazione americana risolleverà i mercati? di Emanuele Rigo

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Gli accadimenti e volatilità dell’ultimo periodo stanno mettendo sotto pressione la Federal Reserve che potrebbe variare la propria impostazione sul rialzo dei tassi per il 2016. Il grafico a punti, generalmente utilizzato per analizzare la visione dei singoli membri del FOMC circa il rialzo dei tassi, è passato da scontare 3/4 rialzi durante l’anno in corso nettamente al ribasso.


Il dato sui non-farm payroll (i nuovi occupati del settore non agricolo) potrebbe influenzare il giudizio della FED soprattutto qualora confermasse una generalizzata debolezza dei fondamentali del mercato del lavoro.

La FED tuttavia non basa la propria decisione solo sui fattori interni, ma anche e soprattutto sugli sviluppi internazionali e l’outlook globale. In questo ambito entra prepotentemente il quadro delle quotazioni del greggio che rimane ancora sotto pressione, rendendo ancora più difficile il compito della banca centrale americana.

Il dato sul mercato del lavoro in uscita oggi dovrebbe delineare un quadro che quantitativamente rimane positivo con un’attesa di 200k nuovi posti, ma il vero elemento discriminante sarà legato a tasso di disoccupazione atteso stabile al 5% e soprattutto la dinamica salariale attesa in aumento allo 0.3%, visto che l’inflazione dei salari potrebbe spingere l’inflazione domestica che risulta ancora debole e parzialmente sottotono rispetto al target di medio periodo.

 

Market Movers

14:30 Canada Bilancia commerciale cons. -2.1b prec. -2.2b

14:30 Canada Disoccupazione cons. 7.1% prec. 7.1%

14:30 Stati Uniti Bilancia commerciale cons. -43.0b prec. -42.4b

14:30 Stati Uniti Non-farm payroll cons. 210k prec. 292k

14:30 Stati Uniti Disoccupazione cons. 5.0% prec. 5.0%

16:00 Canada PMI Ivey cons. 50.0 prec. 49.9

 

EURUSD

Dopo l’esplosione di volatilità a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi, la moneta unica sembra aver raggiunto un’area di stabilità poco sotto quota 1.12 nel rapporto con il biglietto verde. L’attesa per i dati macroeconomici sul mercato del lavoro negli Stati Uniti previsti per oggi potrebbe rendere particolarmente laterali gli scambi in mattinata, salvo poi creare maggiore volatilità sulla pubblicazione di uno degli indicatori più attesi sullo stato di salute dell’economia a stelle e strisce. Solo nel caso di scostamenti veramente significativi al ribasso rispetto alle attese degli analisti potremmo assistere ad un ulteriore aumento di EURUSD, in tutti gli altri casi e in virtù dei forti movimenti di questi ultimi giorni, lo scenario più plausibile è di uno storno dai massimi verso quota 1.1150.

 

GBPUSD

Nonostante il forte rallentamento del biglietto verde che ha portato il cable fino in area 1.4660, l’esito della riunione di politica monetaria della Bank of England di ieri ha contribuito a delineare uno scenario di debolezza per la sterlina inglese che si è riportata già durante la sessione asiatica in area 1.4530 e dove scambia in apertura dei mercati europei. La votazione unanime per il mantenimento dell’attuale assetto monetario accomodante manda un segnale ibrido di estrema cautela e di celata apprensione, che sicuramente non dovrebbe giovare al rapporto tra sterlina e biglietto verde che potrebbe consolidare l’area attuale in vista dei dati sul mercato del lavoro statunitense in uscita oggi.

 

USDJPY

Sessione asiatica ancora all’insegna del consolidamento dello yen giapponese sui minimi in area 116.50 per effetto del declino delle quotazioni del mercato azionario con l’indice Nikkei della borsa di Tokyo che cede il 1.32%. Il rapporto USDJPY, ancora indicatore dell’appetito al rischio sui mercati, delinea una situazione, però, particolarmente deviata dalla pesante disinflazione del biglietto verde che ha perso violentemente terreno contro tutte le principali valute. L’outlook per la giornata è completamente concentrato sul pomeriggio quando verranno pubblicati i dati sul mercato del lavoro che sono attesi in declino rispetto alla rilevazione precedente, ma ancora su ritmi di crescita sostenuti.