MERCATI AZIONARI: ANALISI SUL TIME FRAME TRIMESTRALE
Intervista a Gian Piero Turletti
Prima di entrare nel merito dell’analisi su time frame trimestrale, vorremmo una sua opinione sull’andamento delle ultime sedute: quale la sua valutazione?
Come avevo indicato nella precedente analisi, stiamo assistendo ad una sorta di trading range, caratterizzato da frequenti capovolgimenti di fronte.
I limiti di prezzo, indicati nella precedente analisi, definiranno la natura riaccumulativa o redistributiva del medesimo, ma occorre dire che tuttora l’analisi dei time frame di medio/lungo denota un trend tuttora intatto in ottica pluriennale rialzista.
Proprio considerando il time frame trimestrale, può indicarci le prospettive cicliche dei mercati, ed i riferimenti essenziali in termini di prezzo per delimitare l’ipotesi di continuazione rialzista del trend o di una sua inversione di lungo termine?
I principali mercati e futures azionari sono ciclicamente allineati sul time frame trimestrale in una posizione ciclica che potrebbe rappresentare o un minimo ciclico o una continuazione del trend ribassista di medio.
Al termine del trimestre in corso, sapremo cosa hanno deciso i mercati, ed in tal senso ci sono precisi limiti di prezzo, che non devono essere superati in chiusura trimestrale, quindi alla chiusura di marzo.
Attenzione le analisi vengono effettuate con Magic Box
In particolare:
future Euxorostoxx: 2780
future Ftse mib: 17900
indice Dax: 8750
indice S & P 500: 1860.
Infine, con riferimento alla recente questione delle banche, può spiegare per i nostri lettori i motivi per cui i mercati non hanno apprezzato la riforma concordata in sede europea?
Innanzi tutto, va rimarcato che questa riforma non prevede una garanzia per i crediti più rischiosi.
Gli altri, coperti da una garanzia emessa dallo stato, devono comunque essere acquistati, per non essere considerati aiuti di stato, il che pone problemi in ottica di pricing, e non solo.
Infatti, occorre considerare che se e solo se acquistate le garanzie saranno operative, e quindi, in buona sostanza, troppe incertezze ancora permangono sull’intera struttura di tali garanzie, proprio a partire dalla circostanza che, per essere acquistate, non si comprende bene il modello econometrico, o altro tipo di metodo, che dovrebbe portare a definirne il prezzo.
E, come si sa, ai mercati le incertezze non piacciono.
Ben diversa una riforma che prevedesse sin d’ora cosa esattamente si copre, e cosa no, e che consentisse di sapere con certezza se e quando tali garanzie diverranno effettivamente operative.
Insomma, diciamo che il ministro Padoan ed il suo referente europeo hanno elaborato una soluzione pasticciata, che non piace ai mercati.