Nuova giornata di tensioni sulle borse mondiali con il crollo che parte dall’Asia dove prevale il rosso. Shanghai perde oltre un punto percentuale, Hong Kong il 3.82% e Tokyo si attesta a -3.71%. Sprofonda anche il tentativo di recupero di ieri sui dati sul PIL cinese che ha tenuto banco solo il tempo di vedere nuovamente crollare le quotazioni del petrolio che scende ai minimi dal 2003 a 28 $/barile. Si affermano ancora di più le preoccupazioni sullo stato di salute dell’economia globale dopo che il FMI ha sforbiciato ieri le proprie stime di crescita, mentre rimane ancora un’incognita l’economia cinese dove ingenti quantità di capitali stanno prendendo il largo mettendo a rischio la tenuta dell’attuale outlook di crescita.
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Sul fronte europeo le borse non tardano a seguire a ruota l’andamento dell’Asia con tutti i principali listini del Vecchio Continente che aprono in ribasso di 3 punti percentuali mettendo ulteriormente sotto pressione il mercato unico in attesa di Draghi domani con la riunione di politica monetaria della BCE che dovrebbe cercare di tranquillizzare i mercati, ma solo dal punto di vista comunicativo in quanto sarà difficile che vengano prese decisioni operative.
Market Movers
00:30 Australia Fiducia consumatori Westpac cons. 100.95 prec. 100.8
10:30 Regno Unito Disoccupazione cons. 5.2% prec. 5.2%
14:30 Stati Uniti Inflazione a/a cons. 0.8% prec. 0.5%
14:30 Stati Uniti Inflazione core a/a cons. 2.1% prec. 2.0%
16:00 Canada Riunione politica monetaria BOC cons. 0.5% prec. 0.5%
EURUSD
Moneta unica in forte ascesa in mattinata sul crollo dei mercati europei tocca quota 1.0970, salvo poi stornare verso area 1.0920 su un primo tentativo di rimbalzo delle borse del vecchio continente, che continuano a guidare l’andamento del cambio EURUSD. L’attesa è per ulteriori sviluppi sul fronte equity oltre ovviamente ai dati sull’inflazione negli Stati Uniti che potrebbero rivelarsi incoraggianti.
GBPUSD
Dopo i dati sul mercato del lavoro britannico che hanno fatto registrare ottimi risultati dal punto di vista quantitativo con il tasso di disoccupazione che scende a 5.1% e la dinamica salariale che flette solo leggermente, la sterlina prova a cercare di testare il fondo del barile in area 1.4150 dove scambia in apertura dei mercati europei. Tuttavia è ancora l’azionario a guidare l’andamento del valutario con la tendenza tuttavia ad una riduzione della volatilità in attesa dei dati sull’inflazione negli USA.
USDJPY
Giornata di contrattazioni in Europa si apre in forte volatilità dopo il rafforzamento dello yen durante la sessione asiatica che ha portato il cambio USDJPY dai massimi di ieri a 117.50 fino in area 116.00 sull’ondata di vendite che ha interessato l’azionario nipponico. Con l’indice Nikkei della borsa di Tokyo che perde il 3.7% e l’atteggiamento di rinnovata avversione al rischio, lo yen è senza dubbio la divisa più forte di questi giorni. L’andamento di oggi è caratterizzato da un consolidamento di area 116.50 in attesa dei dati sull’inflazione negli USA che potrebbero calmierare parzialmente l’affondo di USDJPY.