Panico sui mercati e Risk off

ProiezionidiBorsa

Con la scadenza delle opzioni sui contratti di febbraio del petrolio, la giornata di oggi si profila nuovamente al ribasso per le quotazioni del greggio che scivolano in modo deciso sotto quota 30 $/barile sia per il contratto West Texas Intermediate che scambia in apertura delle piazze europee in area 29.70 $/barile, sia per il Brent che si attesta in area 29.80 $/barile.

Le quotazioni di queste ore incorporano diversi fattori tra cui l’aumento delle scorte USA, la prospettiva della rimozione delle sanzioni all’Iran già a partire dalla prossima settimana, oltre alle preoccupazioni su un pesante rallentamento della Cina. Quota 20 $/barile sembra quindi ormai non più soltanto un miraggio.

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Sul fronte azionario, continuano le vendite sia in Europa che in Asia dopo che gli indici di riferimento cinesi sono entrati nuovamente in una fase ribassista e lo Shanghai composito affaccia sotto quota 3000 innescando il panico negli operatori e negli investitori. Tuttavia è sempre più palese che il problema non sia legato al crollo dei mercati in sé, ma ai fattori impliciti che fanno riferimento al comportamento dei trader, alle valutazioni delle aziende e soprattutto all’intervento delle autorità cinesi che hanno prima foraggiato l’espansione del parco di investitori salvo poi modificare le regole del mercato in modo maldestro che non è riuscito ad arginare il problema e ha contribuito a creare forte frustrazione negli investitori.

 

Market Movers

10:00 Italia Inflazione a/a cons. 0.1% prec. 0.1%

10:00 Italia Inflazione armonizzata HCPI a/a cons. 0.1% prec. 0.2%

11:00 Eurozona Bilancia commerciale cons. 23.5b prec. 24.1b

14:00 Russia Bilancia commerciale cons. 9.6b prec. 10.0b

14:30 Stati Uniti Vendite al dettaglio m/m cons. 0.0% prec. 0.2%

15:00 Stati Uniti Discorso Dudley (FED)

15:15 Stati Uniti Produzione industriale a/a cons. -1.4% prec. -1.2%

16:00 Stati Uniti Fiducia consumatori Michigan cons. 93 prec. 92.6

 

EURUSD

Continua la cavalcata della moneta unica in apertura di sessione europea per effetto del rosso su tutte le principali piazze europee. I dati pubblicati questa mattina sono risultati da un lato incoraggianti sul fronte inflazione e dall’altro solo parzialmente deludenti per quanto riguarda la bilancia commerciale. Il rapporto EURUSD lascia ancora una volta il livello di supporto a 1.0850 e si attesta verso quota 1.09 dove è atteso in consolidamento fino ai dati statunitensi del pomeriggio che potrebbero aprire la strada al superamento del livello di resistenza dinamico in area 1.0940.

 

GBPUSD

Dopo che la giornata di ieri ha visto una riunione di politica monetaria della Bank of England assolutamente interlocutoria, dove le quotazioni del cable sono rimaste prossime ai minimi, la sessione europea di questo venerdì tende a favorire il proseguimento della lateralità su GBPUSD che scambia in area 1.4370 dopo aver provato a bucare al ribasso 1.4350. In assenza di ulteriori sviluppi, la sterlina inglese dovrebbe concludere con un nulla di fatto anche l’ultima giornata di contrattazioni di questa settimana.

 

USDJPY

La divisa nipponica è ancora in rafforzamento in apertura dei mercati europei attestandosi sotto quota 117.50 e mantenendosi quindi ancorata al peggioramento delle condizioni del mercato azionario asiatico dove i principali listini perdono terreno con l’indice Nikkei della borsa di Tokyo che frena a -0.54%. Lo yen continua quindi, come anticipato ieri, ad essere indicatore dell’appetito al rischio che in conclusione di settimana sembra latitante. Ulteriori ribassi su USDJPY dovranno però attendere ulteriori conferme sul fronte azionario cinese, mentre l’outlook per la giornata è nuovamente in consolidamento dell’area prossima a 117.50.

Emanuele Rigo