È ora di bilanci in Giappone dopo che i dati sulla produzione industriale hanno mostrato il primo segno meno da tre mesi attestandosi a -1.00% per la rilevazione mese su mese. Tuttavia il dato annualizzato rimane ampiamente positivo a 1.6% così come gli indici aggregati sullo stato dell’economia che battono i risultati precedenti.
È ora di bilanci anche per l’esecutivo guidato dal primo ministro Shinzo Abe che sabato ha tenuto una conferenza stampa con i principali ministri del governo per tirare le somme sui risultati del programma di sostegno all’economia ribattezzato proprio Abenomics.
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Il Giappone è sicuramente uscito dalla palude grazie all’azione combinata di stimoli monetari gentilmente offerti dalla Bank of Japan e del programma politico di riforme dei conservatori di cui il leader, che attualmente occupa la Kantei, si è fatto ideatore e fortissimo promotore.
Gli effetti di breve termine, misurati dai fondamentali macroeconomici quasi tutti con il segno positivo, sono sicuramente incoraggianti, ma sono quelli di medio a lungo termine che faranno la differenza per un paese che è in deflazione da oltre vent’anni.
Sul fronte europeo le borse del Vecchio Continente aprono ancora in territorio contrastato: senza la potenza di fuoco della BCE, che aveva dichiarato con ampio anticipo di non voler procedere ad acquisti nella fase delle festività, i mercati rimangono molto cauti e i bassi volumi sembrano non incoraggiare un aumento della volatilità.
Market Movers
00:50 Giappone Produzione industriale a/a prel. cons. -0.9% prec. -1.4%
00:50 Giappone Vendite al dettaglio a/a cons. 0.42% prec. 1.8%
09:15 Russia PIL a/a cons. -3.7% prec. -3.7%
16:30 Stati Uniti Dallas FED Manifatturiero cons. -4.25 prec. -4.9
EURUSD
Con i mercati azionari del Vecchio Continente ancora contrastati sulla scia di cautela, bassi volumi e performance delle piazze asiatiche non particolarmente incoraggianti, la moneta unica apre sostanzialmente invariata a 1.0970, sui livelli della settimana scorsa. La giornata di oggi, senza spunti macroeconomici, si appresta ad essere caratterizzata ancora da bassa volatilità e guidata dall’azionario che sembra mantenere un approccio bilanciato.
GBPUSD
Il cable, così come tutte le principali divise contro biglietto verde, continua in sostanziale parità rispetto alla chiusura della settimana scorsa attestandosi in area 1.4930 in risalita rispetto ai livelli minimi della settimana scorsa. La sterlina inglese subisce gli effetti dell’andamento delle piazze europee e di Londra che scambia poco sopra la parità in apertura dei mercati nel Vecchio Continente. L’assenza di dati macroeconomici previsti per oggi tenderà a rendere gli scambi su GBPUSD soggetti agli umori delle piazze azionarie con la prospettiva comunque di un assottigliamento della volatilità.
USDJPY
Lo yen perde terreno in apertura dei mercati asiatici sulla scia dei dati sulla produzione industriale e vendite al dettaglio che hanno visto entrambi un deterioramento dei fondamentali. Nonostante comunque la brutta performance del settore industriale, il dato anno su anno rimane positivo spingendo l’indice Nikkei della borsa di Tokyo che guadagna lo 0.56%, unico in Asia, trascinando al ribasso la divisa nipponica che dai livelli della scorsa settimana in area 120.20 è tornata a scambiare verso 120.50.
Emanuele Rigo