Torna a stabilizzarsi la situazione in Asia, almeno dal punto di vista macroeconomico. I dati sull’inflazione cinese hanno sorpreso al rialzo rispetto alle stime attestandosi a 1.5% per il dato anno su anno e rinvigorendo le prospettive di medio termine legate alla fiducia che le misure messe in atto dalle autorità di Pechino stiano dando i frutti sperati.
Ma è il Giappone la vera superstar del momento: dopo i dati sul PIL usciti ieri che sanciscono definitivamente l’uscita del Sol Levante dalla fase recessiva in cui era piombato quest’anno, oggi gli ordinativi industriali mettono a segno un altro importante risultato per Tokyo che, anche grazie all’influenza positiva dello yen debole, sembra tornare a crescere.
Tuttavia in Europa non si placano le tensioni sui mercati che continuano ad affrontare una fase di debolezza piuttosto marcata. Dopo l’apertura positiva di questa mattina, tutti i principali listini europei sono virati in negativo nonostante la buona performance della bilancia commerciale tedesca che ancora una volta ha sorpreso al rialzo rispetto alle stime.
Infine, il petrolio continua la sua permanenza in area 38 USD/barile per il contratto WTI dopo le forti turbolenze seguite alla riunione dell’OPEC dello scorso venerdì che ha sancito la preponderanza della linea saudita sugli altri membri e spaccando di fatto l’organizzazione dei paesi produttori ed esportatori per cui non esiste più un tetto di produzione, fatto che porterà inevitabilmente ad un riassetto dell’attuale panorama dell’industria dell’energia.
Tuttavia tornano le preoccupazioni degli effetti che questa fase prolungata di bassi prezzi del greggio avrà sull’inflazione, fattore che potrebbe cambiare le carte in tavola su molti board delle banche centrali in giro per il mondo.
Market Moves
02:30 Cina Inflazione a/a cons. 1.4% prec. 1.3%
08:00 Germania Bilancia commerciale cons. 20.0b prec. 19.2b
11:00 Eurozona Discorso Nowotny (BCE)
16:30 Stati Uniti Scorte petrolio cons. 0.252m prec. 1.777m
21:00 Nuova Zelanda Riunione politica monetaria (RBNZ) cons. 2.50% prec. 2.75%
21:00 Nuova Zelanda Discorso Wheeler (RBNZ)
EURUSD
In maniera quasi chirurgica, la moneta unica continua a procedere verso i massimi toccati settimana scorsa attestandosi in apertura dei mercati europei in area 1.0920 per effetto di una virata in negativo delle borse del Vecchio Continente. L’assenza di spunti macroeconomici durante la giornata odierna renderà gli scambi particolarmente inerti e moderati tra quota 1.09 e 1.0950, con la proiezione verso 1.10 ormai ad un passo. Il quadro continua comunque ad essere positivo per l’euro principalmente per la tendenza ad indebolire il biglietto verde in vista della riunione della FED del prossimo 16 Dicembre.
GBPUSD
La sterlina torna verso quota 1.5050 in apertura dei mercati europei per effetto del deterioramento delle quotazioni del biglietto verde e per la debolezza ancora presente sui mercati europei. Anche per il cable, che si sta mostrando particolarmente volatile in queste sedute, la tendenza è per una ristabilizzazione dell’andamento laterale a cavallo proprio dell’area di 1.5050 in attesa di maggiori spunti durante il resto della settimana.
USDJPY
La giornata di contrattazioni per lo yen giapponese si apre in rialzo rispetto ai livelli di chiusura di ieri, dopo una sessione asiatica segnata dalla volontà di abbandonare quota 123.00 e di procedere verso la parte bassa del corridoio di stabilità tra 122.20 e 123.50. Hanno influito sul recupero della divisa nipponica sia l’arretramento del mercato azionario con l’indice Nikkei della borsa di Tokyo che cede lo 0.98%, sia i buoni dati sul PIL nipponico che sancisce l’uscita del Sol Levante dalla fase recessiva, sia l’incoraggiante dato sull’inflazione cinese che torna timidamente a crescere. L’assenza di dati macro per la giornata di oggi dovrebbe aprire la strada ad una prosecuzione molto graduale del trend verso quota 122.20, ovvero la parte bassa dell’area di stabilità.
Emanuele Rigo