Come avevamo anticipato la scorsa settimana le borse gradiscono dati macro incerti, anche negativi, ma senza esagerare. Qua invece si esagera e gli effetti iniziano a vedersi confermando gli alert evidenziati in altre parti del sito.
Dopo i dati negativi giunti dalla Cina, infatti, poco fa anche i due dati sulla disoccupazione USA, per la seconda settimana consecutiva (una rarità da parecchio tempo a questa parte) sono usciti negativi. Va bene dunque un po’ di incertezza e scorrelazione dall’economia reale privilegiando i flussi di moneta facile che queste condizioni di incertezza garantiscono ai grandi gruppi finanziari/bancari ma se poi la cosa comunque ad assomigliare ad un vero rallentamento anche dell’economia che traina il mondo ecco che tutto il castello di carte può crollare. E con l’elemento di preoccupazione che l’arma dei tassi spesso salvagente nelle fasi critiche è già completamente utilizzata. Dobbiamo quindi auspicare che il tutto tenga perché viceversa sui mercati potrebbe scatenarsi quel panico parossistico che da qualche anno è stato abilmente allontanato con manovre pesanti di QE e sostegno alle banche.
Come ho sempre detto questa politica non ha risolto veramente i problemi ma li ha solo rimandati. cosa che invece sarebbe accaduta se questi sostegni le banche centrali li avessero erogati direttamente a famiglie ed aziende con formule da studiarsi ad hoc.
Gianluca Braguzzi è un gestore di fondi comuni di investimento