Il “Producer Price Index (PPI)” misura la variazione di prezzo vista dalla parte dei produttori di merci e servizi. In questo si differenzia da un’altra misura del cambio dei prezzi, il Consumer Price Index (CPI), che guarda la variazione dal punto di vista del consumatore. C’è da dire che il prezzi al consumatore e quelli al produttore possono essere notevolmente differenti a causa di svariati motivi: sovvenzioni dello stato, tasse di vendita e costi di distribuzione.
Il PPI era noto come Wholesale Price Index (WPI) fino al 1978 ed è uno degli indicatori macroeconomici con la serie statistica più lunga. La sua istituzione, infatti, risale al 1891.
Questo dato macroeconomico viene elaborato ogni mese dal “Bureau of Labor Statistics” ed è ottenuto attraverso un campionamento sistematico di ogni tipo di industria manifatturiera, mineraria e di servizi. Per questo motivo esistono anche diversi sottoindici per ciascuna categoria.
I movimenti dell’indice da un mese all’altro possono essere espressi o come variazione percentuale o come variazione assoluta. Quest’ultima ha lo svantaggio che dipende dal valore dell’indice. Tipicamente il valore dell’indice è determinato in modo tale che un dato periodo di riferimento, nella maggior parte dei casi il 1982, è fissato arbitrariamente a 100. Per cui se ad un certo punto l’indice vale 120, vuol dire che il costo dello stesso prodotto che il produttore ricevere è aumentato del 20% rispetto al 1982.
Spesso si parla anche di “Core PPI”. In questo caso s’intende un PPI calcolato escludendo le componenti più volatili, come, ad esempio, può essere il costo dell’energia.
La variazione annuale del PPI ed il suo confronto con la performance annuale del DJ è mostrata nelle figura seguente. Da cui si osserva come a picchi di variazione del PPI corrispondano periodi negativi sugli indici azionari.
A questo punto il lettore si potrà chiedere: Perché è importante questo indicatore macroeconomico? Agli occhi degli investitori l’importanza del dato sul PPI risiede nel fatto che è visto come un ottimo anticipatore dell’inflazione (CPI, vedi prossimo paragrafo) e, quindi, della politica monetaria della Federal Reserve. Dalla sua il PPI ha anche, come già detto, una lunghissima serie storica che contribuisce alla credibilità di questo indicatore.
Data di rilascio: Seconda o terza settimana del mese
Ora di pubblicazione: 8:30am Eastern Standard Time
Copertura: Mese precedente
Rilasciato dal: Bureau of Labor Statistics (BLS)
Ultima rilascio: http://www.bls.gov/news.release/ppi.toc.htm