Chi soffre di tumore a quali sussidi ha diritto?

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Invalidità civile, indennità di accompagnamento, esenzione ticket, contrassegno per disabili e pensione anticipata spettano al malato oncologico?

Avere di una diagnosi di tumore significa dover affrontare un difficile percorso tra medici, visite e terapie. Con queste ultime che, spesso, possono essere più invalidanti della malattia stessa.  E proprio per questo ai malati oncologici sono riconosciuti una serie di diritti che è bene conoscere per poter vivere la malattia in modo più semplice. Perchè quello che non tutti sanno è che chi ha un tumore, a prescindere dalle condizioni economiche, è riconosciuto come invalido e portatore di handicap. Chi soffre di tumore a quali sussidi può avere diritto e può richiedere? Riassumerli approfonditamente in un unico articolo sarebbe troppo e proprio per questo ve li proponiamo in pillole.

Riconoscimento di invalidità civile e handicap

Come abbiamo già anticipato il malato di tumore è riconosciuto sia come invalido civile  come portatore di handicap e proprio per questo potrebbe avere diritto a:

  • pensione di invalidità civile se ha una percentuale di invalidità compresa tra il 74 ed il 99%;
  • pensione di invalidità totale con percentuale al 100%;
  • nei casi più gravi indennità di accompagnamento;
  • per i minori di 18 anni indennità di frequenza.

Se lo stato di handicap riconosciuto, poi, è riconosciuto grave, anche solo per un periodo di tempo limitato, è possibile fruire anche delle agevolazioni concesse dalla Legge 104. Ovvero i 3 giorni di permesso mensili dal lavoro, il congedo straordinario retribuito e la scelta dell’orario part time. Questo per permettere al malato e chi se ne prende cura di poter conciliare la vita lavorativa con la malattia, la cura e l’assistenza.

Come certificare invalidità ed handicap?

Per avere il verbale di invalidità civile e di handicap, che non è automatico, bisogna presentare apposita richiesta all’INPS in via telematica. L’iter è lo stesso previsto per la generalità degli invalidi anche se i tempi, per i malati oncologici sono più rapidi.

Il proprio medico curante deve presentare un certificato medico in cui riassume patologie, disturbi e sintomi del malato e inviarlo telematicamente all’INPS. Il malato deve poi, con il numero di protocollo rilasciato dal medico, inviare richiesta all’INPS di valutazione di invalidità ed handicap. Per farlo è possibile rivolgersi anche ad un CAF o un professionista abilitato.

In seguito l’INPS convocherà il disabile a visita presso Commissione medica che rilascerà un verbale con il riconoscimento dell’invalidità e dell’handicap.

Chi soffre di tumore a quali sussidi può avere diritto?

Ma i diritti del malato oncologico non si esauriscono con l’invalidità e con la Legge 104. Il malato di tumore ha diritto anche all’esenzione dal pagamento del ticket ed in particolare per:

  • i farmaci;
  • le visite;
  • gli esami;
  • le terapie;
  • la riabilitazione;
  • la prevenzione.

Ovvero tutto quello che è legato alla patologia per la quale è malato.

Se il malato oncologico è in terapia, inoltre, può richiedere anche al proprio Comune di residenza il contrassegno per disabili per circolare liberamente anche in zone ZTL e per la sosta. Ovviamente tale contrassegno potrà essere utilizzato solo quando l’auto viene utilizzata per l’interesse del disabile.

Malati oncologici e lavoro: quali diritti?

Chi soffre di tumore a quali sussidi? Il malato oncologico che si ammala, ovviamente, ha anche diritti sul lavoro. Oltre alle assenze per malattia possono, infatti, usufruire, come già detto, dei 3 giorni di permesso previsti dalla Legge 104.

Se gli è stata riconosciuta una percentuale di invalidità superiore al 50%, poi, hanno diritto al congedo  retribuito per cure di 30 giorni al mese. E questi giorni possono essere dedicati ai cicli ci chemioterapia o radioterapia senza intaccare i giorni di malattia. E senza concorrere al raggiungimento del periodo di comporto. In alcuni contratti, poi, per i malati oncologici è prevista la conservazione del posto di lavoro anche in caso si superi il periodo di comporto per la malattia stessa.

Alcuni contratti nazionali, poi, prevedono per i malati di tumore che i giorni di day hospital o quelli di assenza per le terapie salvavita non siano computati nel periodo di comporto. E che siano retribuiti per intero e non all’80%.

Mansioni lavorative e turni di notte

Ovviamente il malato oncologico non avrà la stessa capacità lavorativa dei colleghi. O la stessa che aveva prima di ammalarsi di cancro. E proprio per questo ha il diritto di essere assegnato a mansioni anche inferiori ma mantenendo la stessa retribuzione. Allo stesso modo può chiedere di essere esonerato per tutto il periodo della durata della malattia dalla turnazione in orario notturno. In questo caso servirà esibire certificato medico che attesti il fatto che non sia idoneo a tali mansioni.

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