Oggi mi voglio soffermare su una considerazione di tipo etico. Scrivo infatti rima che i dati interessati dalle mie considerazioni vengano pubblicati.
Stanno per uscire i dati sull’indice dei prezzi al consumo e quello sulla disoccupazione in Europa. Come saprete ad ogni dato viene attributo con stellette o altri simboli un peso specifico. Ebbene sui maggiori siti dl settore il dato sui prezzi riceve 3 stellette, mentre quello sulla disoccupazione soltanto due.
Scrivevo prima che è un ragionamento etico e insisto su questo: la disoccupazione dovrebbe essere prioritaria per chi fa politica e per chi regge le sorti dell’economia!
Ma anche estendendo la valutazione all’arido mondo dei numeri, come si fa a dare più peso all’indice dei prezzi che non al numero degli occupati?
Non è che i prezzi si muovono anche grazie a un maggior numero di persone che godono di un reddito?
O forse, viene da chiedersi, si vuole proprio, in questa fobia dell’inflazione, calmierarla anche rendendo sempre più precario il mondo del lavoro che non a caso passa in secondo piano?
Gianluca Braguzzi è un gestore di fondi comuni di investimento