Grecia e conti correnti non più di proprietà!
Anche la più mediocre organizzazione in vista di una consultazione popolare (dicesi referendum) che potrebbe sconvolgere il panorama della propria moneta avrebbe predisposto o meglio DOVUTO predisporre un piano dettagliato di modalità con cui questo passaggio potesse essere gestito e controllato per non prestarsi a “tsunamiche” onde speculative.
In sostanza prevedere una fase graduale di passaggio alla nuova dracma con cambio controllato e diluizione a medio termine delle libere fluttuazioni del mercato. Un po’ come è stato fatto a lungo per frenare il cambio del Franco svizzero.
E’ pur vero che i sondaggi danno la vittortia del sì alla permanenza nell’euro, ma è anche vero che nessuna certezza al riguardo esiste e che, soprattutto, per il bene del paese stesso, la Grecia farebbe meglio, come sostiene il premier Tsipras, a uscire dall’euro.
Ebbene nulla è stato pianificato,tutto è stato lasciato all’improvvisazione quasi che il potenziale caos che ne potrebbe derivare sia auspicato anzichè un supruso da cercare di prevenire.
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A proposito , proprio l’altro ieri il nostro governo ha approvato una norma, con la consueta supina scusa del recepimento di direttive UE, per cui le banche saranno autorizzate a prelevare fondi dai depositi della clientela per coprire ii propri buchi contabili. E’ pur vero che il codice civile già prededeva la proprietà del corrente depositato da parte degli isitututi bancari ma questo possesso poi cessava a richiesta del depositante. Ora invece di fatto il risparmiatore viene spogliato della effettiva prorietà dei propri risparmi.
Un conto era un fenomeno contabile un conto sarà una effettiva apppropriazione della banca e un effettivo ammanco per il depositante , famiglia o azienda che sia.
UN VERO E PROPRIO SOPRUSO! E MI AUGURO CHE I GOVERNANTI CAMBINO IDEA!
Tra l’altro come si può tranquillamente rilevare (sia pure non nei meandri di una quantificazione praticamente impossibile) in altri precedenti post, la somma di tutti i depositi è ampiamente e grandemente inferiore agli ammanchi contabili del sistema bancario sommerso da montagne di sofferenze di matrice immobiliare e/o dovute all’improvvida gestione della crisi, gestione finalizzata soltanto a sostenere le banche anzichè famiglie ed aziende pensando a lavoro , occupazione prima che ad ogni altra pastoia burocratica come è stato invece fatto.
Due situazioni gravi, per non dire gravissime, che hanno in comune, sia pure con probabili tempi di “eplosione” molto diversi, il dipanarsi del caos.
Nel primo caso con evidenti potenzialità di gettare sui mercati finanziari e valutari ondate speculative da cui solo in pochissimi trarranno giovamento a scapito della massa dei risparmiatori.
Nel secondo caso il fenomeno delle code agli sportelli per cercare di recuperare i propri sudati risparmi,come accaduto in Grecia potrebbe, in un paese , nonostante tutto , più ricco come l’Italia, esplodere in qualsiami momento nei prossimi mesi con conseguenze tutt’altro che prevedivbili.
La cosa certa è che tutte queste cose generano incertezza e insicurezza e in qualche modo contribuiscono e rendere le popolazioni più pavide e manovrabnili e meno in grado di prendere posiziioni e decisioni che in condizioni di normale lucidità sarebbero praticamente dovute.
Gianluca Braguzzi è un Gestore di Fondi comuni di investimento