Il sell-off di oggi sui mercati è solo una anticipazione di quello che potrà accadere una volta razionalizzato il fatto che il “bubbone greco” sta alle altre nazioni in difficoltà (Italia compresa ) come Lehman stava al sistema finanziario generale. Ovvero non può esistere che si lasci andare alla deriva un soggetto (banca o nazione che sia) immaginando che poi ogni forma di contagio sia gestibile ed evitabile.
Se la Grecia dopo il referendum andrà al default potrebbe si esserci un ‘iniziale euforia (che guarda caso fa rima con follia) ma poi quello che potrebbe scatenarsi sui mercati sarà un vero tsunami e la chiusura dei mercati oggi azionata giocoforza in Grecai potrebbe diventare un fenomeno esteso.
La mia idea, già chiarita in questi mesi, è che l’euro e tutto il sistema di politiche economiche collegate sia un totale fallimento. Si è cercato forzatamente di adattare il modello tedesco di un ‘economia prettamente industriale a paesi molto più deboli che hanno storicamente avuto nel turismo e nei servizi una parte rilavante se non preponderante della propria tenuta economica e sociale. Settori in cui l’elemento cambio è sempre stato portante e in grado di compensare le debolezze strutturali che portavano le monete locali a frequenti svalutazioni. Svalutazioni che peraltro avevano il pregio di riavvicinare le popolazioni a un livello di tenore di vita sostenibile.
Ora la situazione dell’euro è chiaramente irrimediabile ma molto diverso sarebbe pianificarne la scissione almeno a valere per i paesi mediterranei che non ne hanno alcun vantaggio e stabilire le tappe del ritorno alle monete locali dal gestire questi passaggi inevitabili nell’approssimazione e nell’incertezza come sta chiaramente accadendo per la Grecia.
PS Mi scuso per l’approssimazione e l’inevitabile semplificazione utilizzata in questo post ma non è questo lo spazio per tediare il lettore con complessi trattati economici.
Gianluca Braguzzi è un Gestore di Fondi comuni di investimento