Purtroppo questa terribile malattia è entrata a far parte delle vite di molte famiglie italiane. La difficoltà più grande è naturalmente di chi soffre di tumore ma anche familiari ed amici devono rapportarsi con questa brutta realtà. Naturalmente chiunque conosca un malato oncologico è animato da buone intenzioni e si vorrebbe mostrare la propria vicinanza a colui che soffre. Spesso però si fanno dei tentativi goffi e brutte gaffe. Altro rischio è quello del silenzio ossia quando non si sa cosa dire si finisce per non dire nulla. I Cancer Treatment Centers of America hanno redatto una specie di manuale di comunicazione con i malati oncologici. Ecco cosa emerge.
Come comportarsi e cosa non dire al malato tumorale o parente
Una delle prime regole di “etichetta del cancro”, come denominata dallo stesso CTCA è quella di non ignorare il malato. La cosa più importante è esserci quindi anche un semplice ”io ci sono” potrà andar bene.
Non occorre essere drammatici e bisogna evitare alcune parole come “la tua battaglia” o sei un “eroe”. Gli esperti consigliano di non utilizzare questi vocaboli. Infatti, nel caso in cui la situazione peggiorasse, non sarebbe colpa del malato poco coraggioso o poco eroico. Chi peggiora non significa che non abbia combattuto a sufficienza per sconfiggere il tumore.
Non parlare sempre della malattia
Nella conversazione con un malato oncologico, è quest’ultimo a decidere di cosa parlare. In molti casi le persone tendono a voler parlare di tutt’altro argomento, magari anche di qualcosa di divertente. Il compito dell’interlocutore è assecondarlo.
In altri casi chi è colpito da questa brutta notizia potrebbe aver voglia o necessità solamente di parlare e di esser ascoltato. Diverremo, quindi, ottimi ascoltatori.
Non scendiamo nei particolari se non è il malato stesso a farlo. Probabilmente non avrà alcuna voglia di snocciolare cifre e numeri delle proprie ultime analisi.
Alcune affermazioni da non dire al malato di tumore
Fra le frasi vietate annoveriamo:
- “Non preoccuparti, andrà tutto bene”: in realtà nessuno può sapere come andrà il decorso della malattie e l’obiezione del malato sarebbe istintiva;
- “So come ti senti”, altra affermazione poco delicata e suscettibile di risposta stizzita del malato;
- “Mi raccomando pensa positivo” . Decisamente meglio non suggerire al malato cosa pensare o come comportarsi;
- “Conosco una persona come il tuo tumore che l’ha sconfitto in pochi mesi”: ognuno vive la propria malattia come può e come vuole quindi evitiamo confronti o esempi di altri;
- Quando si offre il proprio aiuto meglio non essere generici dicendo: ”Se hai bisogno, chiedi”. Meglio scendere nel dettaglio ad esempio: ”Martedì sono libera, ti faccio da baby sitter il pomeriggio”.
Al contrario si può spronare il malato ad intraprendere attività come lo Yoga della risata che in molti casi aiuterebbe a ridurre l’insonnia.
Naturalmente questi brevi consigli non sostituiscono i consigli professionali di un medico ed il supporto psicologico per amici e parenti. Ecco come comportarsi e cosa non dire ai malati oncologici, ai loro parenti e amici.
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