TREND DI MERCATO E PROSPETTIVE FINANZIARIE
Intervista a Gian Piero Turletti
Ideatore metodo Magic box in 7 passi
Iniziamo questa nostra intervista dai mercati azionari: il trend è tornato rialzista?
In realtà questa domanda dovrebbe scomporsi in una pluralità di domande, in quanto non esiste un unico trend, ma quello di breve, medio eccetera.
Possiamo quindi dire, intanto, che certamente il trend di medi/lungo non è mai stato messo in forse nella recente correzione dei mercati azionari, i cui supporti fondamentali non sono stati nemmeno interessati.
Diverso il discorso per il trend di breve/medio.
E, sotto tale profilo, cosa può dirci?
Per rispondere a questa domanda, utilizzo il metodo Magic box, che consente di definire, tra l’altro, non solo pattern di inversione, ma anche canali rialzisti e ribassisti, che delimitano il trend dei prezzi, delineandoli sui grafici.
Sotto tale profilo risulta evidente che i corsi sono nuovamente inseriti in trend rialzisti di breve/medio, utilizzando grafici a barre daily, e di seguito indico i riferimenti dinamici supportivi, cioè i valori del bordo inferiore di tali canali, valevoli per la seduta odierna.
Importante che non si assista ad una loro violazione in chiusura di seduta, per mantenere integro il trend rialzista:
Eurostoxx: 3585
Ftse mib: 23436
Dax: 11489
S & P 500: 2090.
Passiamo quindi ad un secondo tema di questa intervista, di scottante attualità, quello delle prospettive finanziarie, con particolare riferimento alle news relative alle recenti decisioni in materia di pensioni: cosa ne pensa?
Su questo sito trattiamo questioni diverse, principalmente relative ai mercati finanziari, ma anche di interesse finanziario più generale, e certamente la questione pensionistica rientra tra queste, anche perché di interesse di molti, interessati dalla recente sentenza della corte costituzionale.
A tale riguardo, direi che non concordo minimamente con l’impostazione che taluni tecnici hanno voluto dare alla cosa.
Della questione se ne era occupata la Fornero, da cui appunto il nome della legge poi dichiarata incostituzionale, ed ora l’attuale ministro Padoan, anch’egli un tecnico.
Oserei dire che proprio i tecnici talora commettono più errori dei politici.
La Fornero perchè ha realizzato una legge che già ai tempi dell’approvazione era in odore di anticostituzionalità, ed ora Padoan con esternazioni che, francamente, poteva anche risparmiarsi.
Mi riferisco alla sua dichiarazione che la corte costituzionale avrebbe dovuto valutare l’impatto economico-finanziario.
Amo dirlo a chiarissime lettere: non è così.
Un giudice non si occupa dell’impatto finanziario, ad esempio un giudice civile che condanni un debitore a pagare il creditore non se ne occupa.
Parimenti, nessuna norma impone alla consulta di occuparsi di questo aspetto.
In altri termini, questo significherebbe attribuire responsabilità politiche alla consulta, che invece non ha.
E’ precipuo compito della politica definire come risolvere gli impatti di finanza pubblica delle sentenze costituzionali, non della corte.
Ma come affrontare le questioni economiche dal punto di vista del governo, e come dovrebbero comportarsi i pensionati per tutelare i propri interessi?
Vede, chi mi segue da tempo sa bene che io vado ormai sostenendo da sin troppo tempo che il problema di fondo della finanza pubblica, almeno in Italia, ma non solo, è sostanzialmente sempre il medesimo, cioè la coperta troppo corta.
A fronte delle risorse finanziarie disponibili, si rivelano del tutto insufficienti i soli strumenti di politica di bilancio, per affrontare questioni articolate e complesse.
Impossibile pensare di risolvere tutto senza ricorso a strumenti di politica monetaria, attualmente obliterati dagli attuali trattati europei.
Direi, quindi, che la questione è sempre la stessa, anche se si presenta sotto forma diversa: dove reperire risorse sufficienti.
Che si tratti delle finanze greche o delle sentenze della consulta, sempre ritorna lo stesso interrogativo.
E le risposte che tecnici poco accorti, come Padoan, trovano, è appunto quella di cercare, come dire, di salvare capra e cavoli, parametri di bilancio e sentenze in questo caso, ma direi che, ancora una volta, la soluzione è solo l’ennesimo pasticcio che provocherà ulteriori pasticci.
Ma procediamo con ordine.
La sentenza della corte costituzionale impone di adottare un decreto che tenga conto della sentenza stessa.
Se, quindi, ci troviamo di fronte ad una sentenza che ha dichiarato incostituzionale la mancata indicizzazione, senza stabilire che l’incostituzionalità riguarda solo certe fasce di pensionati, è evidente che anche il decreto che interviene, ma non concedendo il recupero a tutti, è altrettanto incostituzionale.
La sentenza va applicata, come dicono taluni, senza se e senza ma.
E’ quindi prevedibile una marea di ricorsi, in cui l’avvocato del pensionato formulerà questione di incostituzionaltià del decreto recentemente apptovato, quindi il processo rimarrà sospeso fin tanto che la corte si pronuncerà anche su questìultimo, probabilmente nel senso dell’incostituzionalità.
E saremmo daccapo.
Direi, quindi, per rispondere al primo aspetto della questione, che per le finanze pubbliche il problema è solo rinviato.
Sarebbe invece opportuno affrontare il problema alla radice, reintroducendo il potere sovrano di emettere moneta, senza correlata emissione di titoli di stato.
Ma su questo non mi dilungo, avendo affrontato la questione in altra sede.
E veniamo al secondo aspetto, cioè cosa deve fare un pensionato interessato dalla sentenza, per tutelare i propri interessi?
Intanto, suggerirei di farsi fare un calcolo preciso di quanto recupererebbe in caso di dichiarazione di insotituzionalità del recente decreto.
Poi, se la somma valesse la candela, potrebbe decidere di intraprendere una causa facendo quindi sollevare questione di nuova incostituzionalità.
Consiglierei inoltre di partecipare ad una class action, cioè una di quelle azioni collettive che probabilmente verranno intraprese da vari enti, come patronati ed altri, ed il cui costo, ovviamente, è decisamente inferiore a quello di una causa individuale.