MERCATI AZIONARI TRA SETUP CENTRATI, ASPETTI ASTROFINANZIARI DI MEDIO TERMINE, E QUESTIONE GRECA: QUALI PROSPETTIVE?
Intervista a Gian Piero Turletti
Nelle sue ultime analisi incentrate sulle prospettive di breve e medio termine del mercato azionario, lei è stato particolarmente pessimista, e gli ultimi movimenti le hanno dato ragione.
Da dove derivavano tali convincimenti?
In effetti, si erano accumulate, per così dire, sui principali indici azionari, molteplici indicazioni di potenziale ribasso, che per la verità si sono concretizzate prima della fatidica seduta di venerdì, in cui sono intervenute importanti news dal fronte della questione greca, in particolare con riferimento al Dax.
Proprio per questo motivo, avevo sottolineato una duplice situazione: la possibilità di raggiungere alcuni ulteriori target rialzisti di breve, ma avvisando della grossa ipoteca posta, sulla prosecuzione del rialzo, da alcuni rilevanti elementi in ottica di medio/lungo, in senso ribassista.
Intanto, richiamo in tal senso, il pieno raggiungimento dei setup spazio/temporali individuati tramite Magic box, ed avevo avvertito che tale situazione era particolarmente rilevante sugli indici europei, vista anche la particolare situazione dell’indice Dax, che ha un peso ed un effetto rilevante sugli altri mercati europei, in ottica di intermarket analisys.
Infatti sul Dax era presente non solo un setup di medio, ma un riferimento resistenziale anche in ottica di medio/lungo.
Agli elementi desunti da Magic box si aggiungevano inoltre tutta una serie di indicazioni ribassiste, dalle configurazioni cuneiformi alla presenza di setup basati su angolature astrali rilevanti, per gli amanti dei metodi astrofinanziari, comprese talune tecniche desunte da Gann.
La convergenza di una siffatta molteplicità di elementi ribassisti comportava una consistente probabilità della formazione di massimi anche in ottica di medio termine.
Può fare qualche esempio di particolari configurazioni astrofinanziarie per i nostri lettori appassionati a questo tema?
Preliminarmente, va osservato il fatto che il ribasso sul Dax sia iniziato prima della giornata di venerdì, praticamente una settimana prima delle esternazioni greche, evidenzia appunto come non vi sia stata una diretta correlazione tra crisi greca e inizio del trend ribassista sull’indice, la cui situazione, pertanto, riconduce, in primis, essenzialmente ad elementi tecnici.
Quanto agli aspetti astrofinanziari, eccone ad esempio taluni rilevanti:
Dax: rapporto di sestile tra massimo del 10 aprile e minimo del 10 febbraio e di 216 gradi (ritenuto particolarmente rilevante da Gann) con il minimo del 14 novembre.
Eurostoxx: massimo del 13 aprile a 144 gradi (rapporto angolare ritenuto particolarmente rilevante da Gann) dal massimo dell’ 8 settembre.
Ftse mib: in particolare la posizione astroangolare del massimo del 15 aprile era connotata da rilevanti configurazioni, in particolare: rapporto di quadratura con il minimo del 15 luglio; rapporto angolare di opposizione con il minimo di metà ottobre; rapporto di quadratura tra massimo di metà aprile e minimo di metà gennaio; rapporto di 144 gradi con il massimo dell’8 settembre e di 216 gradi con il minimo del 20 novembre.
Come si nota, anche tali elementi, per chi ama seguire le metodiche astrofinanziarie, delineavano un quadro certo non rassicurante, cui ha fatto seguito, da elemento catalizzatore, la situazione greca.
A questo punto, proprio a proposito della situazione greca, quali prospettive emergono?
Anche sotto questo profilo, potrei parlare di previsioni centrate.
Che le casse greche stessero per esaurirsi, non era necessario attendere le affermazioni di Varoufakis, per saperlo. Bastava seguire l’analisi dei flussi di cassa, peraltro elemento da me sottolineato in precedenti interventi.
Quello che appariva più imponderabile, ma sul quale avevo formulato talune previsioni, ed ora anche queste si stanno realizzando, erano le prospettive future ed in particolare geopolitiche.
In tal senso, avevo sottolineato una possibile soluzione della questione greca, relativa al fatto di continuare ad adottare l’euro come moneta, ma al di fuori dei trattati UE.
Come, ad esempio, ha fatto il Montenegro.
Le soluzioni erano quindi di due tipi: o uscita dall’UE, ma con duplice circolazione monetaria, dracma-euro, o ricercando nuove alleanze strategiche, in particolare verso la Russia.
Vista anche la necessità di approntare soluzioni rapide, è quanto si sta verificando. Passare ad un regime di duplice circolazione monetaria sarebbe più lungo e complesso. La Grecia, conscia di questo, ha preferito rivolgersi alla Russia, che potrebbe supportare le finanze greche con finanziamenti di vario importo e natura.
Non indifferenti, peraltro, anche gli aspetti più direttamene politici della questione.
Infatti, la Grecia potrebbe formalmente continuare a rimanere nell’euro, ma avvalendosi del rublo, il quale, teoricamente, potrebbe anche essere fornito con finanziamenti a fondo perduto, o quanto meno a tasso agevolato.
In pratica la banca centrale russa potrebbe stampare rubli per acquistare euro, ed in tal modo verrebbe aggirato il divieto di stampare euro alle singole banche centrali dell’eurozona.
L’avvicinamento tra Russia e Grecia porterebbe, quindi, ad una sostanziale uscita della Grecia anche dalla Nato, se non formalmente, sostanzialmente, visto che il legame finanziario con i russi condizionerebbe pesantemente anche l’aspetto geopolitico e, certo, i russi non appoggerebbero una Grecia filo atlantica e proNato.
Un’altra vittoria, quindi, di Putin contro Obama, non di poco conto, dopo la vittoria in Crimea e le altre vicende di politica internazionale, che non hanno certo visto gli USA trionfare sullo scenario internazionale.
Sotto il profilo finanziario, una strategia di prestiti a tasso ridotto o addirittura a fondo perduto, consentirebbe di uscire dalla logica delle trattative con le istituzioni europee, e di avvicinarsi, invece, al nuovo alleato, situazione che ovviamente non è gradita agli USA.
Torniamo ai mercati azionari: quali prospettive?
Come indicato nel mio precedente intervento, si sono rotti gli ultimi equilibri rialzisti di breve, con il cedimento di taluni riferimenti supportivi rilevanti in tale ottica temporale.
Al momento, possiamo dire che, salvo il cedimento dei seguenti livelli supportivi, delineati dal metodo Magic box, e che monitoreremo con attenzione, i seguenti sono anche i setup spazio/temporali previsti in ottica di breve, se non si recuperano determinati livelli di resistenza dinamica.
Di seguito i setup dei singoli indici, ed il livello di resistenza, la cui confermata rottura al rialzo archivierebbe la view ribassista.
Dax: primo setup a 11300 per/entro il 7 maggio 2015. La situazione potrebbe mutare secondo quanto previsto dalla tecnica di traslazione degli obiettivi, che applicheremo nel valutare i futuri movimenti. Resistenza dinamica oggi intersecante area 12205.
Ftse mib: stesse osservazioni su traslazione degli obiettivi.
Già raggiunto il primo target ribassista previsto, in overshooting in area 22996/13000. Resistenza dinamica intersecante, oggi, area 23918.
Eurostoxx: anche su questo indice, già raggiunto il primo target ribassista di breve, oggi la resistenza interseca area 3774.
S & P 500: anche su quest’indice sono presenti diversi angoli astrologici che fanno propendere per un ribasso, unitamente ad elementi grafici resistenziali di un certo peso.
Direi che la partita di medio si gioca a 2067, oggi livello intersecante la base della configurazione cuneiforme tuttora in atto, mentre il primo target ribassista di breve si colloca a 2050 per/entro il 27 aprile.
Resistenza dinamica oggi intersecante area 2101.
Complessivamente: al momento permane in essere una view ribassista, tranne confermata rottura delle resistenze indicate.
In caso di mantenimento del trend ribassista, primi target quelli sopra precisati; in caso di loro cedimento, aggiorneremo le proiezioni sui target di prezzo e sui setup temporali.