Alle famiglie il Bonus fino a 175 euro al mese anche per i figli maggiorenni ma solo se rispettano queste condizioni aggiuntive rispetto ai figli sotto i 18 anni

figlio

Un figlio può essere considerato a carico anche se ha superato la maggiore età. Molti vedono nei 18 anni di età la soglia ultima per poter ottenere dei benefici sui figli non indipendenti economicamente.  Nulla di più sbagliato. E lo dimostra la grande novità del 2022 che si chiama assegno unico universale per i figli a carico. Lo strumento che ha sostituito di fatto ogni altra prestazione assistenziale per le famiglie, riguarda tutti i figli fino a 21 anni di età. In pratica, anche i figli maggiorenni. Ma se per i minorenni problemi non ce ne sono, per i maggiorenni l’assegno unico universale è corrisposto solo a determinate condizioni. Ed anche l’INPS recentemente ha illustrato cosa cambia e come comportarsi in presenza di figli fino a 21 anni di età.

Alle famiglie il Bonus fino a 175 euro al mese anche per i figli maggiorenni ma solo se rispettano queste condizioni aggiuntive rispetto ai figli sotto i 18 anni

L’assegno unico ed universale per i figli è riconosciuto anche per i figli maggiorenni a carico che hanno fino a 21 anni di età non compiuti. Per i figli a partire dal compimento del 18imo anno di età, per ottenere l’assegno occorre rispettare alcune condizioni. In genere se ne rilevano almeno 4 alternative tra loro. In altri termini, basta rispettarne una sola. Le 4 condizionalità sono:

  • la frequentazione di un corso di studio o un corso di formazione professionale;
  • lo svolgimento di una attività lavorativa o di un tirocinio, se il reddito percepito è inferiore alla soglia di 8.000 euro per anno;
  • lo svolgimento del servizio civile;
  • la registrazione presso i centri per l’impiego come disoccupati.

Le condizioni per poter avere accesso al beneficio

La prima condizione che all’occorrenza, darebbe diritto all’assegno unico ed universale sui figli a carico è quella della frequenza a corsi di studio o a corsi di formazione professionalizzante. In ogni caso la frequenza o la semplice iscrizione devono essere con prova certa. Occorre che i corsi siano presso strutture riconosciute. Lo stesso si può dire per chi ha contratti di tirocinio o anche di apprendistato. Devono essere contratti regolari e sottoscritti in maniera consona alle linee guida nazionali su questi particolari rapporti di lavoro.

Per quanto riguarda il limite di reddito fissato ad 8.000 euro, questo è quello presunto nell’anno in cui si chiede l’assegno unico. Infatti resta sempre il vincolo relativo all’ISEE e quindi per il figlio maggiorenne nel secondo anno precedente la domanda di assegno il tetto è fissato a 4.000 euro di reddito lordo annuo.

La doppia soglia però vale solo per i figli che non vivono con i genitori ma considerati lo stesso a carico perché attratti nel nucleo familiare perché non sposati e non autonomi redditualmente. Molte delle domande oggi in istruttoria e non ancora pagate dall’INPS riguarda proprio i nuclei familiari con figli maggiorenni. Evidente che per quanto detto prima, alle famiglie il Bonus fino a 175 euro spetta ma l’INPS potrebbe avere bisogno di documenti aggiuntivi per liquidare le pratiche.

Approfondimento

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