La settimana di Borsa si apre nel segno dell’incertezza. Le Borse europee hanno chiuso in calo la prima seduta dell’ottava. Uniche 2 eccezioni Londra e il nostro listino, trascinato al rialzo da 2 titoli che hanno messo a segno performance superiori al 4%.
Parte quindi male la prima settimanale delle Borse. Sulle Borse continua a pesare il conflitto tra Russia e Ucraina. La diplomazia continua a stentare ed un possibile accordo che metta fine alla guerra non sembra all’orizzonte. Mentre è all’orizzonte un nuovo round di sanzioni per la Russia. Dopo gli USA, anche l’Unione Europea sta pensando di mettere l’embargo all’import di petrolio russo. Questa possibile decisione ha nuovamente spinto al rialzo i prezzi dei contratti future sul Brent e sul WTI. Al momento della chiusura delle Borse europee, il prezzo del contratto WTI era a 108 dollari mentre quello Brent era a 114 dollari. Entrambi erano in rialzo del 6% rispetto i valori d’apertura di seduta.
Il presidente della BCE, Christine Lagarde, ha rassicurato i mercati sostenendo che, anche nella ipotesi peggiore, non esiste un rischio di stagflazione in Europa. La stagflazione è temutissima, perché combina inflazione a stagnazione, uno degli scenari peggiori per l’economia di un Paese.
Probabilmente la Russia cadrà in stagflazione, certamente l’economia della Federazione russa sprofonderà in una grave depressione. Secondo Goldman Sachs il PIL del Paese per quest’anno calerà del 10%.
Oggi in Russia ha riaperto la Borsa dopo quasi 4 settimane di chiusura, ma solo il segmento dei bond. I titoli di Stato russi hanno subito un crollo dei prezzi e una conseguente impennata dei rendimenti arrivati fino al 20%. Poi è intervenuta la Banca centrale russa a sostegno dei titoli governativi, che hanno leggermente recuperato, ma il rendimento è rimasto attorno al 15%.
Male la prima settimanale delle Borse ma a Piazza Affari l’energia va forte e un titolo vola oltre il 22%
A Piazza Affari l’ennesima fiammata del petrolio ed il possibile embargo UE verso la Russia hanno messo in corsa i prezzi dei titoli dell’energia. Tenaris ha chiuso a 13,4 euro e ha terminato con un balzo del 6%. ENI, in rimbalzo dopo la catastrofica seduta di venerdì, ha chiuso con un aumento del prezzo del 2,8%, Saipem ha guadagnato l’1,3%, Enel l’1,1%. Anche Italgas è salita dell’1,1%. CNH Industrial ha segnato un rialzo importante. Il titolo ha chiuso con un balzo del 4,4% a 14,6 euro, in deciso recupero rispetto al minimo di 11,48 euro del 7 marzo.
Fuori dal paniere dei titoli a maggiore capitalizzazione spicca il balzo di Bialetti, che ha guadagnato il 22,5%. La società delle caffettiere nel 2021 ha realizzato un bilancio eccezionale e gli operatori hanno comprato le azioni a piene mani. In forte ascesa anche i titoli di Juve e Roma dopo la vittoria in campionato di domenica. La Roma ha guadagnato il 3,5% e la Juventus è salita del 4,7%.
Alla fine della seduta Piazza Affari ha chiuso con un rialzo dello 0,3% e il Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) ha chiuso a 24.294 punti. La Borsa di Parigi e quella di Francoforte hanno perso lo 0,5%, mentre la Borsa di Londra ha guadagnato lo 0,5%. L’indice Euro Stoxx ha chiuso in calo dello 0,5%.
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