Sempre a 67 anni, ma con meno di 20 anni di contributi esistono possibilità di andare in pensione anche nel 2022. Ci sono misure che pochi conoscono ma che funzionano in deroga ai pesanti requisiti imposti dalla tanto discussa riforma Fornero. Grazie a misure precedenti quelle introdotte dal governo Monti e dal Ministro del Lavoro di allora, cioè la Professoressa Elsa Fornero, qualcuno può trarre ancora beneficio. Per esempio con le tre deroghe Amato. Si tratta di misure che man mano che passano gli anni diventano sempre meno fruibili dai lavoratori per evidenti questioni anagrafiche. Resta il fatto che con la terza deroga per esempio, qualcuno può anticipare la quiescenza.
Molti non si aspettano di poter andare in pensione con 10 anni di lavoro discontinuo grazie a questa particolare deroga ai requisiti Fornero
Senza i 20 anni di contributi la pensione di vecchiaia rischia di slittare a 71 anni e non a 67. La soglia dei 20 anni di contribuzione infatti, è un limite che non ammette deroga. Tranne che per quelle che restano in vigore in virtù di normative piuttosto datate. Un tipico esempio è la pensione in deroga Amato. Fu proprio il Presidente del Consiglio dei Ministri del 1992, Giuliano Amato, a varare, nello stesso anno, una riforma delle pensioni di cui ormai poco si parla dal momento che fu superata prima dalla riforma Dini e poi da quella Fornero. Grazie ad alcune norme ancora oggi attive, la pensione di vecchiaia per molti si può centrare con solo 15 anni di contributi.
Per i lavoratori stagionali, discontinui e intermittenti, la terza deroga Amato può essere la soluzione
Alla luce delle attuali normative, la pensione si centra o raggiunta una determinata età (67 anni) e una minima carriera contributiva (20 anni), o con numerosi anni di versamenti. Una condizione quest’ultima che stride con il lavoro stagionale, intermittente o discontinuo. Difficilmente chi ha svolto in carriera, diversi anni di attività in questo modo, può ambire ad una pensione anticipata rispetto a quella di vecchiaia. Ed a volte anche quest’ultima misura diventa assai complicata da centrare.
Per questo molti non si aspettano di poter andare in pensione senza completare i requisiti ordinari prescritti per via della discontinuità lavorativa. Grazie alla terza deroga Amato, è possibile centrare la pensione con almeno 10 anni di lavoro in cui non sono stati versati contributi tali da coprire tutto l’anno. In pratica, anni di assunzione passati con versamenti inferiori alle 52 settimane. Per centrare la deroga però occorre anche avere una carriera contributiva iniziata almeno 25 anni prima della data della domanda di pensione. In altri termini il primo contributo a qualsiasi titolo versato deve essere vecchio di almeno 25 anni rispetto alla data in cui si decide di presentare la domanda di pensionamento.