Sì al cappuccino vegano ma non tutti i latti vegetali sono adatti, evitiamo questi tre se non vogliamo un saporaccio

cappuccino

Sempre più bar e ristoranti offrono alternative 100% vegetali ai tipici piatti e bevande della tradizione italiana. Tra questi, figura in primissimo piano il cappuccino. Ormai sono tantissimi i bar in cui possiamo ordinare senza problemi un cappuccino vegano, cioè fatto con latte vegetale invece del tipico latte vaccino. Il cappuccino vegano offre un’alternativa non soltanto a chi esclude alimenti animali dalla propria dieta per motivi etici, ma anche ai moltissimi italiani intolleranti al lattosio. Però facciamo attenzione, perché non tutti i latti vegetali sono uguali. Alcuni non andrebbero usati per preparare il cappuccino vegan. Vediamo quali e per quale motivo.

Dovremmo scegliere bevande vegetali con alto contenuto di grasso

La regola è semplice, se vogliamo un cappuccino con l’aspetto e la consistenza simile a quello originale, dovremmo scegliere dei latti vegetali ricchi di grasso. È grazie all’alto contenuto di grasso, infatti, che riusciamo a schiumare il latte e produrre un cappuccino dalla consistenza perfetta. Tra i latti adatti a questo scopo c’è ovviamente quello di soia, il più popolare, ma anche quello di macadamia, di anacardi o di avena sono candidati perfetti. Ecco invece quali dovremmo evitare.

Sì al cappuccino vegano ma non tutti i latti vegetali sono adatti, evitiamo questi tre se non vogliamo un saporaccio

Il primo latte vegetale che sarebbe meglio non utilizzare per il nostro cappuccino è il latte di riso. Il latte di riso, infatti, ha un problema che lo rende poco adatto alla preparazione del cappuccino: è piuttosto acquoso. Non sarebbe semplice riuscire a ottenere una schiuma con il latte di riso e quindi il nostro cappuccino sarebbe un fallimento. Molto meglio riservarlo alle bevande senza schiuma o alla preparazione di dolci vegani.

Latte di riso e di piselli non vanno bene per il cappuccino

Oltre al latte di riso, attenzione a quello di piselli, che ultimamente sta diventando molto popolare. Potrebbe sembrare ideale per il cappuccino perché contiene una discreta quantità di grassi. Ma in realtà il latte di piselli ha un problema: se scaldato, potrebbe potenzialmente rilasciare un retrogusto che non si abbina affatto al sapore del caffè, una sorta di sapore erbaceo. Meglio riservarlo alla preparazione di salse e condimenti.

Il latte di mandorla non va bene per le bevande calde

Sì al cappuccino vegano, però ricordiamoci che non tutte le alternative vegetali sono adatte. Dovremmo evitare anche il latte di mandorla. Se scaldato, infatti, il latte di mandorla diventa amarognolo e sgradevole. Possiamo però certamente utilizzarlo per le preparazioni fredde, in cui dà il meglio di sé.

E a proposito di cappuccino, perché non provare a preparare il cappuccino al contrario? È semplicissimo e veloce, e piacerà sicuramente a tutti i membri della famiglia.