Oltre la guerra e l’inflazione attenzione a questa variabile che potrebbe mettere ko le Borse e fare precipitare Piazza Affari

Inflazione

Non bastava la guerra, adesso una nuova fonte di preoccupazione potrebbe impiombare le Borse. Quella che è appena cominciata si appresta ad essere una settimana molto delicata per i mercati finanziari. I temi che possono creare tensioni sui listini sono 3 e non sono di poco conto.

La guerra tra Russia e Ucraina è la prima fonte di preoccupazione per i mercati. Siamo oramai alla terza settimana di guerra e la Russia intensifica gli attacchi. La diplomazia è al lavoro ma sul campo la situazione si fa sempre più tragica e UE e USA inaspriscono le sanzioni alla Russia.

Il secondo motivo di preoccupazione per i mercati ma anche per l’economia mondiale, è l’inflazione. La guerra contro l’Ucraina e le sanzioni verso la Russia, hanno mandato alle stelle i prezzi dei beni di alcune materie prime. Il balzo dei prezzi ha aumentato ulteriormente i timori di inflazione già alta ancora prima dello scoppio della guerra.

Mercoledì si riunirà la FED per decidere sul costo del denaro. Gli operatori danno per scontato che la Federal Reserve aumenterà i tassi dello 0,25%. Sarà il primo aumento da molti anni. Le sorprese negative potrebbero arrivare da un aumento maggiore, magari già di mezzo punto, o da quanto dirà il Presidente Powell nella conferenza stampa.

Oltre la guerra e l’inflazione attenzione a questa variabile che potrebbe mettere ko le Borse e fare precipitare Piazza Affari

Mentre il mondo tiene il fiato sospeso per Kiev, ecco che in Cina si riaccende la pandemia. Le autorità hanno imposto un lockdown totale a 17,5 milioni di cinesi a Shenzen.

Ieri i mercati europei hanno preferito non vedere il nuovo lockdown in Cina e non dare peso alla decisione della FED. Inoltre hanno mostrato ottimismo per una risoluzione veloce della guerra in Ucraina grazie alle diplomazie al lavoro. Questo ha spinto in rialzo per tutta la giornata i listini europei con rialzi che in Germania hanno toccato il 2,2%.

La Borsa di Milano è rimasta in scia con le migliori. Piazza Affari ha chiuso in rialzo dell’1,6% e il Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) ha terminato a 23.426 punti. Anche se la Borsa di Milano ha chiuso con un buon rialzo, l’indice maggiore di Piazza Affari rimane in trend ribassista. Dopo il violento rimbalzo delle prime tre sedute della scorsa settimana, i prezzi hanno cessato di salire. Dal 10 marzo si muovono in laterale all’interno della fascia di prezzo compresa tra 24.000 punti e 22.700 punti.

Oltre la guerra e l’inflazione anche il riaccendersi della pandemia potrebbe nuocere alla Borsa di Milano. Oggi e nelle prossime sedute, il Ftse Mib accelererà solamente sei prezzi andranno sopra o sotto queste due quote. Naturalmente l’accelerazione sarà nella direzione della violazione.

Il superamento della soglia dei 24.000 punti potrebbe spingere velocemente i prezzi a 24.700 punti. Questa potrebbe essere la prima tappa di un rialzo che potrebbe portare i prezzi in area 26.000 punti entro la fine della settimana. Invece se il Ftse Mib scendesse sotto 22.700 punti potrebbero raggiungere velocemente i 22.000 punti per poi crollare a 21.000 punti.

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