Come succede quasi sempre in Borsa l’andamento delle quotazioni anticipa i risultati che arriveranno dalle aziende, nel bene e nel male. In questo OVS non ha fatto eccezione.
Se guardiamo al grafico di OVS notiamo che dai minimi di marzo 2020 il titolo è andato incontro a un lunghissimo rialzo. Già da novembre 2021, però, ha iniziato a dare segni di stanchezza verso fine 2021. Proprio poco prima che venissero pubblicati gli ottimi dati relativi all’esercizio in corso. Da quel momento, poi, dopo una lunga galoppata che in 2 anni ha portato a un rialzo di oltre il 400%, per OVS il capolinea del ribasso è ancora lontano.
I risultati 2021 e la valutazione di OVS
Per sommi capi questi sono i dati relativi all’esercizio chiuso al 31 gennaio 2022. Le vendite nette sono state superiori alle attese: 1,36 miliardi di euro in crescita del +34,6% rispetto al 2020. L’aspetto interessante, però, è che sono stati recuperati i livelli del 2019. L’indebitamento finanziario netto rettificato al 31 gennaio 2022 è pari a circa 198 milioni di euro, in netto miglioramento sia rispetto alle previsioni che rispetto al 31 gennaio 2021.
La valutazione basata sui multipli degli utili evidenza ancora una forte sottovalutazione di OVS rispetto alla media dei suoi competitors. Questa forte sottovalutazione sarebbe confermata anche dal Price to Book ratio che esprime una sottovalutazione di almeno il 100% rispetto alla media del settore di riferimento.
Per gli analisti che coprono il titolo il consenso medio è accumulare con un prezzo obiettivo che esprime una sottovalutazione del 72,5% rispetto ai prezzi attuali.
Dopo una lunga galoppata che in 2 anni ha portato a un rialzo di oltre il 400%, per OVS il capolinea del ribasso potrebbe essere ancora lontano: le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo OVS (MILOVS) ha chiuso la seduta del 10 marzo a quota 1,783 euro in ribasso del 5,96% rispetto alla seduta precedente.
Time frame settimanale
La proiezione in corso è ribassista. Una chiusura settimanale inferiore a 1,906 euro (I obiettivo di prezzo) potrebbe fare ulteriormente accelerare al ribasso le quotazioni. In questo caso l’obiettivo più probabile diventerebbe area 1,044 euro (II obiettivo di prezzo). La massima estensione del ribasso in corso, invece, dovrebbe essere collocata in area 0,182 euro.
I rialzisti potrebbero riprendere il controllo della tendenza in corso nel caso di una chiusura settimanale superiore a 1,906 euro.
Approfondimento
Più che la guerra oggi è stata la BCE ad affondare Piazza Affari dove crollano del 7% questi titoli