Molti non sanno che rischiano di perdere soldi e sussidi per colpa della riforma del catasto che aumenta l’ISEE delle famiglie

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Tra le tante riforme a cui è chiamato il Governo, sotto traccia sembra essere passata quella del catasto. A dire il vero la maggioranza del Governo si è spaccata su questo argomento. Questo la dice lunga sull’importanza di questo provvedimento. Una riforma di cui da tempo si parla ma che molto considerano, erroneamente, marginale rispetto alle altre riforme già prodotte o in fase di elaborazione (riforma fiscale e riforma delle pensioni per esempio). Pochi sanno i rischi che correranno quando la riforma del catasto inizierà a sortire i suoi effetti. Molte persone rischiano di perdere soldi, prestazioni agevolate, assistenziali e sociali.

Molti non sanno che rischiano di perdere soldi e sussidi per colpa della riforma del catasto che aumenta l’ISEE delle famiglie

Il fatto che tra i dati salienti che devono essere presi in considerazione per le DSU, affinché si possa arrivare all’ISEE, ci sono gli immobili, la dice lunga su ciò di cui ci accingiamo a trattare. La riforma del catasto andrà a stravolgere del tutto gli ISEE di migliaia di famiglie.

Chi pensa che la riforma del catasto inciderà solo sui grandi proprietari immobiliari, è in errore. Inciderà anche sulle case di abitazione principale, e per forza di cose anche sugli ISEE.

E se pensiamo che gli ISEE servono per percepire il reddito di cittadinanza, per avere lo sconto sulle bollette domestiche, per la riduzione della mensa scolastica, per quella delle tasse universitarie e così via, l’importanza di tutto questo è evidente.

La valutazione di un bene immobiliare che oggi è basata solo sul valore patrimoniale del catasto, cambierà con l’aggiunta del valore di mercato.

Le critiche che vengono mosse al provvedimento riguardano la poca chiarezza di questo nuovo meccanismo che apre ad un futuro incerto.

Restando così la norma, ogni Governo che verrà, potrà definire questi valori, senza una regola precisa. E se un Governo vorrà fare cassa potrà farlo correggendo questi valori di mercato. Una cosa che inciderà sulle tasse, ma anche sulle prestazioni collegate agli ISEE naturalmente.

Secondo quanto riportato nel tanto contestato articolo 6 della delega fiscale, ad ogni unità immobiliare saranno attribuiti, oltre alla rendita catastale determinata secondo le norme vigenti, un valore patrimoniale e una valutazione attualizzata ai costi di mercato. Entrambi, vale a dire il valore patrimoniale e quello di mercato, dovranno essere periodicamente aggiornati. Anche se, ed è bene sottolinearlo, non è stato specificato il meccanismo attraverso cui dovrebbe concretizzarsi suddetta rivalutazione. Se il testo dovesse rimanere completamente inalterato, quindi, la quantificazione delle imposte risulterebbe non solo incerta ma altresì del tutto manipolabile, in quanto definibile senza regole precise dal legislatore di turno.

Cosa cambia per le tasse sugli immobili e per i valori catastali e di mercato

Le novità come detto potrebbero impattare quindi sia sull’IMU che sull’IRPEF. Molti non sanno che rischiano di perdere soldi con l’aumento delle due imposte che gravano anche sugli immobili. Cambia molto se davvero si arriva al 2026, come chi critica il provvedimento sostiene, con il valore di mercato che potrebbe essere il parametro utilizzato per il calcolo delle tasse. La base imponibile IMU è il parametro usato anche per calcolare il valore degli immobili, casa di abitazione compresa, nell’ISEE. Evidente che anche l’ISEE aumenterebbe.