Nessuno vorrebbe sentirsi coinvolto in una indagine. Eppure, con la vita scombinata che si vive oggi potrebbe capitare anche questo, almeno apparentemente. Per questo motivo, è bene sempre informarsi su quelle che sono le minacce alla nostra vita privata e anche al nostro portafogli.
Le truffe a carico delle imprese, ma anche tantissime verso gli onesti cittadini si moltiplicano. Dovendo adescare delle persone, non mancano di fantasia. D’altra parte, la ricerca di denaro spesso aguzza l’ingegno. È così che gli hacker inventano di tutto per arrivare allo scopo.
Pur di rendere credibili i loro messaggi, non temono di presentarsi sotto falso nome. Nascono così messaggi a nome di famose aziende o peggio di banche e persino istituzioni come la Polizia di Stato.
Tuttavia, attenzione a queste false email e messaggi, che non sono altro che delle truffe ben architettate.
Cosa è il phishing
Le truffe tramite messaggi si chiamano in genere phishing. Questo nome inglese indica l’atto di pescare. Naturalmente all’amo ad abboccare non saranno dei pesci, ma degli inermi cittadini.
Alcune truffe sono ben architettate ed è difficile rendersene conto. Alcune sollecitano la nostra curiosità. È il caso dei messaggi che ci invitano ad aprire un link, perché l’INPS o chi per esso deve restituirci del denaro. Noi clicchiamo sul link in cui si scarica un allegato e un virus entra nel nostro telefono o nel nostro computer.
Da questo momento in poi e in forma nascosta, comincia a spiare tutte le nostre azioni. Sarà interessato soprattutto a prendere nota del nostro internet banking. Quando accederemo ai sevizi via internet per consultare il nostro conto bancario o postale, ruberà le nostre credenziali di accesso.
Attenzione a queste false email e messaggi che potrebbero farci passare dei brutti momenti con storie di pedopornografia
Vi sono dei messaggi di phishing invece che fanno leva sulla paura. Arriva un falso messaggio, che dice esattamente il contrario del precedente. Invece di dover ricevere del denaro, questa volta bisogna restituirlo. Per ulteriori informazioni ci invitano a cliccare su un link. Aprendolo ci chiedono di immettere le nostre generalità. Altre volte attraverso il link è possibile accedere ad una falsa pagina attraverso cui pagare.
Ultimamente i pirati informatici hanno clonato anche il logo della Polizia di Stato. Proprio con questo, inviano delle false email in cui avvisano di essere soggetti di indagine penale, con tanto di firma. In particolare si tratta di procedimenti che riguardano la pedopornografia. Un argomento di grande attualità e che incute timore.
Per cui le persone spinte dalla paura sono portate a fare quanto dice il messaggio. Questo invita a rispondere alla email con celerità. Così si apre per il malcapitato la strada verso una truffa. I referenti dall’altra parte non sono affatto della Polizia di Stato.
Bisogna stare sempre attenti a queste email. Gli organi ufficiali non invitano mai a immettere via internet le proprie credenziali.