Ecco perché il Parlamento non legifera e «scarica» alla Consulta, la spiegazione del presidente Giuliano Amato

Giuliano Amato

Magistrale l’intervento di Giuliano Amato, Presidente della Corte Costituzionale, ieri sera in diretta TV ospite su La7 del programma «DiMartedì» condotto da Giovanni Floris. Diversi punti salienti emersi dalla voce del giurista. Tono stanco ma parole frutto di una mente lucida.

La sintesi

Sereno e brillante nel replicare alla chiosa iniziale del conduttore sulla vicenda referendaria, Amato ha evidenziato un problema sistemico del mondo politico italiano. Le criticità parlamentari trovano radice, secondo il presidente della Consulta, in quello che definisce uno «sbriciolamento» della società. Nello specifico ci sarebbe incapacità di tenere a bada «il particolare che c’è nella propria testa […] e questo negli ultimi tempi è stato aggravato dal fatto che le crisi economiche e poi la pandemia hanno visto l’affermazione di una polarizzazione su poli contrapposti e aggressivi. Ognuno cerca di distruggere l’altro e questo rende difficile il lavoro del Parlamento. Per cui alcune questioni vengono di fatto scaricate alla Corte Costituzionale». Il riferimento è alla proposta referendaria, non ammessa dalla Consulta, sulla Cannabis e l’omicidio del consenziente. In merito da tempo in Parlamento se ne parla ma ad oggi ancora non c’è una disposizione condivisa e approvata. Se ne parla.

Ecco perché il Parlamento non legifera e «scarica» alla Consulta, la spiegazione del presidente Giuliano Amato

Simbolo della trasparenza dei Palazzi, Giuliano Amato, precede la pubblicazione delle sentenze più sentite con conferenze stampa e podcast che chiunque può ascoltare accedendo al sito ufficiale della Consulta.

La guerra

Sulla possibilità imminente di una grande guerra nel cuore dell’Europa, Amato che ha precisato la faccenda non essere proprio di sua competenza, ha donato ai telespettatori una lettura profonda de tempi. «La guerra non è un mezzo per risolvere le divergenze – ha affermato – le vedute diverse ci possono essere ma è compito degli Stati cercare l’accordo anche con un piccolo sacrificio delle nostre ragioni – ha proseguito – e questo vale anche per i rapporti tra gli esseri umani perché siamo diversi ma dobbiamo trovare la piattaforma comune d’intesa». E poi la chiusura, «molti guai di oggi tra Stati e tra noi esseri umani si verificano perché manca la ricerca di una piattaforma comune». Viene meno cioè la volontà di cercare un’intesa. Accade tra Stati e tra persone. Ed è questa la radice che porta allo «sbriciolamento» sociale e politico. E alle guerre.

Ed ecco perché il Parlamento non legifera e «scarica» alla Consulta, da qui la spiegazione del presidente Giuliano Amato il cui intervento ce lo riascoltiamo volentieri. Una lettura dei tempi obiettivamente saggia e profonda che induce alla riflessione.