I mercati attendono le altre mosse di Mosca prima di prendere una direzione

Piazza Affari

A differenza di quanto si era temuto, i mercati azionari europei, in particolar mondo Piazza Affari, non hanno registrato una mattinata particolarmente drammatica. A cominciare dall’indice tedesco, quel Dax di Francoforte che non scendeva oltre lo 0,2%. Ma non era l’unico a reggere il colpo dell’invasione russa in Ucraina. Infatti al giro di boa delle 13, il Ftse Mib non andava oltre un -0,14%. Non solo, ma nello stesso momento il Ftse 100 di Londra era addirittura in vantaggio dello 0,25%. Le cose non sembravano andar male nemmeno per il Cac 40 di Parigi che qualche minuto prima delle 13.30 arrivava a viaggiare intorno alla parità. In realtà, con l’andare delle ore, gli analisti hanno intravisto quella che nelle prossime sedute sarà indubbiamente  la vera protagonista sui mercati: la volatilità.

Ma a prescindere da tutto questo, la reazione sui mercati, ancora prima che sui listini, si è vista, per ovvie ragioni, su petrolio e gas. E non solo sulle quotazioni. Infatti la Germania ha deciso per lo stop al gasdotto NordStream2, peraltro già al centro di diversi problemi. Si tratta, però, di un tassello che inevitabilmente influenzerà l’andamento dei prezzi delle due materie prime, petrolio e gas, appunto. Entrambe le voci, infatti, risultano in rialzo in queste ore. Nello specifico, sul petrolio si parla, per il Brent, di una quotazione che arriva a superare i 97,4 dollari al barile mentre per il Wti si sfiorano i 93. Contemporaneamente, però, si registrano anche diversi acquisti sull’oro. Il bene rifugio per eccellenza, infatti, ha superato i 1.900 dollari l’oncia.

I mercati attendono le altre mosse di Mosca prima di prendere una direzione

Ieri l’escalation era avvenuta nel tardo pomeriggio quando Putin aveva confermato il riconoscimento, da parte di Mosca, delle province separatiste del Donbass. Immediatamente dopo, alcune notizie di stampa riportavano l’entrata in territorio russo di una parte delle truppe stanziate al confine. Ma un’evoluzione così precipitosa ha lasciato perplessi molti. Infatti i mercati attendono le altre mosse di Mosca anche perchè gli osservatori temono che Putin non si accontenti della sola zona orientale.

Intanto dall’Europa agli USA si moltiplicano le dichiarazioni di intenti da parte dei Capi di Stato intenzionati a punire la Russia sul fronte economico. Infatti sono in arrivo una serie di durissime sanzioni economiche contro Mosca. A sorprendere, per il momento, però, è il silenzio di Pechino.