Nella vita quotidiana capitano molte situazioni nelle quali non ci rendiamo conto della gravità delle conseguenze delle nostre azioni. Forse dovremmo porci il problema. E chiederci cosa può succedere se qualcosa va storto. D’altronde, lo abbiamo visto recentemente con il caso del cagnolino che ci sfugge dal guinzaglio e causa questo danno abnorme per colpa nostra. Nel mondo del diritto, d’altra parte, esiste il concetto di responsabilità.
Questa consente di fare in modo che alcuni comportamenti pericolosi, semplicemente, non avvengano. Anche quando ci mettiamo alla guida potremmo causare danni e situazioni abnormi a causa di quello che sembra un comportamento semplice che non ci riguarda. Come in questo caso, che può portare multe pesanti e responsabilità penale per l’automobilista.
Tutto dipende dall’automobilista
Il Codice della Strada è molto severo in materia. Iniziamo dai principi base. Indossare la cintura di sicurezza, come è noto, è un dovere di ciascun passeggero. La sanzione può andare da 83 a 333 euro di multa per ogni soggetto che attui la violazione. L’articolo di riferimento è il 172 del Codice della Strada. Il guidatore subisce anche la decurtazione di 5 punti dalla patente. Questi si raddoppiano se neopatentato. In certe situazioni, però, la responsabilità in merito non riguarda il soggetto che ha realizzato il comportamento. In caso di minori, ad esempio, la multa spetta all’automobilista (sempre che altri soggetti non fossero contitolari dell’obbligo di controllo). Ma c’è molto di più.
In primo luogo, il conducente ha il dovere (non solo morale) di pretendere che tutti i membri dell’abitacolo indossino la cintura di sicurezza. Questi potrebbe legittimamente rifiutarsi di iniziare il viaggio o far scendere il passeggero che non ottempera. Ma, al netto dell’obbligo iniziale, forse non ci siamo mai chiesti cosa potrebbe succedere in caso d’incidente. Il principio da tenere in considerazione, e che le Corti che si sono espresse a riguardo hanno ribadito in varie occasioni, è il seguente. Il danneggiato dall’incidente, qualora questo sia stato causato da un comportamento colposo del guidatore, può rifarsi su di lui. È dunque il guidatore il responsabile del danno subito dal passeggero privo di cintura. Questo è dovuto al mancato adempimento del dovere di garantire l’utilizzo del dispositivo di sicurezza. Ma vediamo le situazioni che si possono sviluppare.
Multe pesanti e responsabilità penale per l’automobilista che non adotta questo comportamento e non lo fa rispettare
Sul fatto si è pronunciata in varie forme la Corte di Cassazione, sia civile che penale. Sicuramente ad incidere è la dinamica in concreto del sinistro, che può allargare e diminuire l’ampiezza della responsabilità economica in caso di risarcimento danni. A prescindere dalla compartecipazione nel non mettere la cintura, la responsabilità spetta al conducente (Cassazione civile, sez. III, n.8443/2019).
In ambito penale, però, ad essere in gioco è anche la libertà personale. E la condanna potrebbe arrivare per il guidatore. Questa avviene qualora sia stata realizzata una condotta colposa del conducente che causa un sinistro con conseguente lesione o morte del passeggero. Una condotta colposa è, ad esempio, quella che consiste nel procedere ad una velocità maggiore rispetto al limite consentito.
Ad esempio, è stato riconosciuto che il guidatore è responsabile delle condotte omissive del passeggero (Cassazione penale sez. IV, n. 24379 del 26/04/2018), a nulla valendo l’eccezione della con-causalità del comportamento. In questo caso può, dunque, configurarsi l’incriminazione per lesioni colpose. In caso di morte del passeggero, invece, ecco prospettarsi l’accusa di omicidio stradale.