Forse non tutti sanno che i pesci rossi sono in grado di guidare

pesce rosso

L’immagine del pesce rosso è sempre associata agli splendidi acquari dei nostri salotti che evocano paesaggi esotici e per questo affascinanti. Oppure a vaschette tondeggianti presso cui i più piccoli fanno le loro prime esperienze ravvicinate con la fauna acquatica. È un ospite discreto e silenzioso. Non ci infastidisce con la sua presenza, ma ci dona uno spettacolo di pura bellezza. A volte lo consideriamo meno perspicace degli altri animali e pertanto l’esperimento di cui è stato protagonista ci sorprende piacevolmente.

Il comportamento degli animali non finisce mai di stupirci. È un campo di studio estremamente affascinante ed inesplorato. Per questo forse non tutti sanno che i pesci rossi sono in grado di guidare.

La scienza che studia il comportamento degli animali

Da quando l’etologo Konrad Lorenz ha reso noti al grande pubblico i suoi studi sugli animali, la scienza non ha smesso di sorprenderci.

Premio Nobel nel 1973, Lorenz condusse esperimenti originali nel mondo animale, narrati nel suo capolavoro “L’anello di re Salomone”. È famosa la storia dell’ochetta Martina, il piccolo volatile che considerava lo scienziato come mamma avendolo visto subito dopo la nascita. Alla base di questo comportamento vi è l’imprinting ossia una particolare forma di apprendimento che fa riconoscere come genitore ad alcune specie il primo essere in movimento che vedono dopo la nascita.

L’immagine iconica di Lorenz seguito ovunque andasse dall’oca Martina ci fa teneramente sorridere.

Ed ora abbiamo la notizia che un simpatico pesciolino rosso è stato addestrato alla guida di un veicolo “acquatico”.

È questo il risultato di un incredibile esperimento condotto da un team di ricerca dell’ Università Ben- Gurion del Negev in Israele.

Forse non tutti sanno che i pesci rossi sono in grado di guidare

L’esperimento è nato con la finalità di dimostrare la capacità dell’animale di orientarsi in un ambiente diverso dal suo habitat e di eseguire dei compiti complessi.

Il pesciolino è stato immerso in un acquario mobile dotato di quattro ruote in grado di muoversi dietro i comandi del pesce. Era sufficiente che l’animale sfiorasse con il muso una delle pareti del suo particolare veicolo per indicare la direzione da seguire.

Il robot che ha permesso l’esperimento si chiama Lidar e associa i movimenti del pesce a quelli dell’acquario attraverso l’uso di sensori.

Il pesciolino ha imparato a spostarsi all’interno di uno spazio predefinito in maniera non casuale e a seguire precisi percorsi all’interno di una stanza. Ha ricevuto un premio ogni volta che ha eseguito perfettamente l’operazione richiesta.

Ancora una volta la scienza ci mostra che non ci sono limiti invalicabili e che nessuna verità rimane tale per sempre.