Le tensioni tra Ucraina e Russia stanno penalizzando fortemente la Borsa americana e meno le Borse europee. Questo è lo scenario che si è presentato ieri alla chiusura dei mercati in Europa. Al termine della seduta i listini principali del Vecchio Continente hanno guadagnato tra lo 0,7% e l’1%. In quel momento a Wall Street dopo quasi tre ore di contrattazioni, l’indice Dow Jones perdeva l’1% e l’indice S&P 500 l’1,5%. L’indice tecnologico Nasdaq stava cadendo del 2,5%. Questo andamento divergente se confermato nelle prossime sedute potrebbe portare ad uno scenario che non si vede da tempo.
Piazza Affari ieri ha chiuso in rialzo dello 0,2% spinta soprattutto dai titoli legati all’energia. Le tensioni tra Russia e Ucraina scatenano il panico a Wall Street ma fanno schizzare questi titoli della Borsa Italiana. Uno scontro tra questi due Paesi potrebbe far salire ulteriormente i prezzi del gas naturale. Il rincaro di questa materia prima sta facendo schizzare le bollette dell’energia in Europa e soprattutto in Italia con il conseguente rialzo dell’inflazione. Inoltre l’ulteriore rincaro dei prezzi del gas potrebbe anche danneggiare la ripresa economica in Europa.
Quello che appare paradossale è che l’aumento dei prezzi del gas naturale danneggia prima di tutto e soprattutto l’economia europea. Eppure nelle ultime settimane i mercati azionari che più hanno sofferto sono quelli americani, in particolare il settore dei titoli tecnologici.
Le tensioni tra Russia e Ucraina scatenano il panico a Wall Street ma fanno schizzare questi titoli della Borsa Italiana
La crisi ucraina potrebbe essere l’occasione per gli operatori professionali per vendere la montagna di asset accumulati sul mercato americano e monetizzare i guadagni. Ovviamente questa liquidità dovrà tornare sui mercati azionari prima o poi, magari con l’abbassarsi delle tensioni politico-internazionali. Parte di questi capitali torneranno sui mercati azionari americani, a livelli più convenienti dopo i forti ribassi. Ma parte di questi capitali probabilmente arriveranno sui mercati europei.
Quel che è certo è che le tensioni politiche internazionali stanno alimentando la caccia ai titoli dell’energia. Ieri sulla Borsa italiana tra i primi 5 titoli per performance tra quelli a larga capitalizzazione, quattro erano legati al settore energetico.
Ieri l’indice maggiore di Piazza Affari ha chiuso sopra la soglia dei 26.000 punti. I livelli da monitorare oggi sono quota 26.500 al rialzo e 25.800 euro al ribasso. Se il Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) troverà la forza si salire sopra 26.500 punti potrà tornare in area 27.000 punti. Al ribasso un calo sotto 25.800 punti farebbe calare i prezzi fino a 25.500 punti.
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