Le vere origini della festa della Befana sono antichissime e raccontano una storia che viene dalle radici della cultura celtica

Befana

Il 6 gennaio si avvicina e con esso la festività tanto amata dell’Epifania. La figura della Befana è molto radicata nell’immaginario italiano. Una strega buona, una vecchina gentile che, a cavallo della sua scopa di saggina, porta dolciumi ai bambini buoni e carbone a quelli cattivi. Tutto sommato è una storia semplice, povera: una figura più popolare e meno “commerciale” di Babbo Natale.

Le vere origini della festa della Befana, però, sono antichissime e raccontano una storia che viene dalle radici della cultura celtica. Gli antichi sacerdoti di questo popolo, i druidi, identificavano questa figura nella dea Cailleach. La “Vecchia Donna”, ma anche una divinità creatrice, la regina dell’inverno, Era la rappresentazione di Madre Natura conosciuta anche con il nome di Beira.

La Ruota dell’Anno e il significato della festa

Le leggende dicono che è lei ad aver creato montagne e rocce, le colline e le vallate. È anche colei che porta al pascolo gli animali del bosco, tra cui i cervi, e indica loro dove scavare sotto la neve per trovare del cibo.

Nella tradizione iconografica si appoggia ad un lungo bastone per accompagnare i suoi passi. Quest’ultimo, quando batte a terra, la gela: è il richiamo dell’inverno, del letargo, il momento in cui la Natura riposa in attesa della rinascita.

Nelle culture pagane, infatti, la stagione fredda iniziava ben prima del Solstizio d’Inverno. Per la precisione il 31 ottobre, data importantissima nella Ruota dell’Anno: per le culture moderne è Halloween, ma per gli antichi era Samhain, il capodanno celtico. L’inverno durava tradizionalmente fino a Beltane, che cade il 1 maggio. In questo giorno, la dea Beira – regina dell’inverno – cede il posto alla dea Brìghde: inizia ufficialmente l’estate.

Beira, la Madre Natura imbiancata dalla neve, invecchiata, stanca e gelata, arriva 12 giorni dopo Yule, il Solstizio d’Inverno. La data che rappresenta la nascita del Sole Bambino. Aspetta dodici giorni, come sono 12 i mesi dell’anno, e appare avvizzita e rinsecchita, priva di energie. Nella tradizione popolare, ha vestiti vecchi, scarpe rotte, capelli bianchi ed è una donna anziana, bitorzoluta.

Le vere origini della festa della Befana sono antichissime e raccontano una storia che viene dalle radici della cultura celtica

In verità, però, Madre Natura ha in serbo nuovi semi, nuove nascite, il raccolto felice della stagione estiva che presto arriverà: ecco perché, nei panni della Befana, porta con sé i doni. Sono una promessa, l’annuncio della primavera e della rinascita. È pronta a offrire le ultime energie, sacrificandosi per la nuova vita dei campi.

La Befana annuncia l’inverno col suo bastone, ma vola a dorso della scopa di saggina: è lo strumento con cui Madre Natura ripulisce il Mondo dalle forze negative. Questo è il grande significato simbolico della Befana, un messaggio di rinascita, purificazione e di rigenerazione che è presente anche nella festa cristiana dell’Epifania e nei doni dei Magi.